Dal 10 al 12 dicembre si svolgerà a Bruxelles la conferenza CALEM (Confederazione delle Associazioni LGBT Europee e Musulmane), organizzata da Merhaba (Belgio) e HM2F Homosexuels Musulmans de France (Francia), con la partnership di Bedayaa (Egitto e Sudan). Tra dibattiti, riunioni, conferenze e workshop formativi, si discuterà di Islam, orientamento sessuale, identità di genere, diversità, diritti… Tra le personalità coinvolte, Muhsin Hendricks, il primo imam dichiaratamente gay, Amina Wadud, imam donna tre le più importanti voci del femminismo islamico, e Ludovic Lotfi Mohamed Zahed, attivista attivo nella lotta all’omofobia, all’islamofobia e all’AIDS.
CALEM ha creato una pagina di presentazione della conferenza di Bruxelles e della nascente rete internazionale INIMuslim (International Network of Inclusive Muslims), delle sue basi ideali e spirituali, del suo manifesto per un Islam inclusivo e progressista e dei suoi obiettivi per la prima volta anche in italiano (sito), grazie alla collaborazione con il sito Il grande colibrì e con il progetto MOI – Musulmani Omosessuali in Italia. Vi riproponiamo qui sotto l’introduzione alla conferenza.
L’elaborazione di un Islam veramente inclusivo, rispettoso della diversità, senza dubbio non potrà che passare attraverso la formazione di dirigenti associativi/e ben preparati/e a combattere pacificamente, ma comunque in modo efficace e senza alcuna concessione, contro l’omofobia ed ogni forma di discriminazione in modo mirato, partendo in particolare dall’interno delle comunità musulmane in Francia, in Europa e ovunque l’Islam faccia sentire la sua voce.
Il tema della conferenza CALEM 2011 sarà (fatte salve eventuali successive modifiche): “Mascolinità, femminilità, diversità di genere e sessualità: l’Islam come cultura inclusiva, spiritualità di pace universale”.
Le associazioni che vogliono partecipare alla conferenza CALEM affermano chiaramente che l’Islam è una tradizione spirituale di pace, che non può essere intrinsecamente omofoba o più in generale ingiusta nei confronti delle minoranze LGBTQIA. Queste associazioni difendono l’idea secondo cui esse contribuiscono all’elaborazione di una rappresentazione pacifica dell’Islam, riappropriandosi della propria eredità culturale, reinterpretando le fonti tradizionali dal loro proprio punto di vista particolare. Si tratta di una pratica di cittadinanza unica e preziosa che merita sostegno.
Il primo obiettivo principale della conferenza CALEM è di contribuire a mettere in grado i musulmani inclusivi, e in particolare gli individui LGBTQIA, di esprimere la propria sessualità e il proprio genere in pace, difendendo pacificamente, con la forza delle idee e di un dialogo appassionato, i propri diritti civili e la propria dignità umana.
Il secondo obiettivo principale di questa conferenza è quello di contribuire a rendere più rassicurante la rappresentazione che i cittadini europei, in particolare quelli di cultura musulmana, hanno del rapporto con la propria spiritualità e con la propria eredità culturale in generale, contribuendo attivamente all’elaborazione di una rappresentazione dell’Islam riformata, rispettosa di ogni forma di diversità – dei genere e delle sessualità, in particolare – e veramente inclusiva.
Il terzo obiettivo principale della conferenza è quello di comunicare il lavoro svolto dai membri della confederazione CALEM e di sviluppare un dialogo positivo e costruttivo all’interno del mondo musulmano in senso lato e laddove l’Islam faccia sentire la propria voce.