“Muti!”, rassegna sul cinema silenzioso alla Mini Arena Pigneto!

Creato il 16 luglio 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Nel consueto appuntamento estivo di via De Magistris 21, la Mini Arena Pigneto presenta, dal 17 al 22 luglio 2012 dalle ore 21.00, “Muti!”, rassegna a tema dedicata al cinema silenzioso, del passato ma anche del presente, proponendo una selezione dei lungometraggi più rilevanti che hanno fatto la storia del cinema senza parole.

Ha ancora senso occuparsi di cinema muto nell’era degli effetti speciali e del dolby surround? La risposta è senz’altro affermativa, e non soltanto dal punto di vista della ricerca storica. Diversi infatti i film apparsi in anni recenti che si sono caratterizzati per una esasperata ricerca del silenzio – II profumo della papaya verde, Juha, Last Days -, così come autori del calibro di Abbas Kiarostami, Wong Kar-wai, Hou Hsiao-hsien hanno mostrato particolare  interesse al recupero di quella potenzialità espressiva che fu capace di dare vita a un linguaggio universale nelle maggiori opere degli anni ’20, trasformando in stile necessario quel che, agli albori dell’immagine in movimento, fu unica possibilità.

In particolare, due produzioni contemporanee hanno risvegliato l’interesse del pubblico per le origini del Cinema, quando si era ancora ben lontani non solo da effetti digitali ma anche dall’idea di abbinare alle immagini in movimento suoni che non fossero musica di accompagnamento, spesso eseguita in diretta.

Da Hugo Cabret di Martin Scorsese, dove il pioniere del Cinema fantastico Georges Méliès è uno dei personaggi principali, fino a The Artist di Michel Hazanavicius, vincitore di cinque premi Oscar, che tratta espressamente il tema dell’avvento del sonoro, il recupero di personaggi, atmosfere, suggestioni e canoni stilistici dei film pre-1927 (anno di The Jazz Singer, primo film con sonoro sincronizzato) ha attirato nelle sale spettatori trasversali per età e fruizione artistica, sottolineando il desiderio della memoria e delle atmosfere vintage che ormai da tempo è leitmotiv anche e soprattutto delle nuove, curiose generazioni di cinephile…

Ad apertura di rassegna, martedì 17 luglio alle ore 21.00, imperdibile la proiezione del francese The Artist di Michel Hazanavicius, vincitore di ben 5 premi Oscar nel 2012, tra cui miglior film a Thomas Langmann e miglior regia a Michel Hazanavicius. La commedia brillante, realizzata nel 2011, va ad aprire la rassegna proprio per sottolineare quanto, in realtà, il cinema muto sia ancora attuale ai giorni nostri e quanto sia capace di coinvolgere ed emozionare profondamente spettatori di tutte le età.

Prima della proiezione verranno musicati dal vivo, per la prima volta in Mini Arena con la chitarra elettrica grazie alla abilità del musicista Andrea Raimondo, i cortometraggi del muto La grande rapina al treno, realizzato nel 1903 da Edwin Porter, ed il surrealista Un chien andalou del 1929, diretto da Luis Buñuel con le scenografie di Salvador Dalì.

Mercoledì 18 luglio sarà la volta di Rapacità, film del 1924 di Erich von Stroheim e trasposizione cinematografica del romanzo McTeague di Frank Norris, la cui realizzazione comportò non pochi problemi, in seguito ai quali parecchie scene vennero tagliate e purtroppo perdute. Considerato, per i personaggi distruttivi e la storia ‘fatale’ un “film maledetto”, è tuttavia da sempre valutato una delle pellicole chiave della storia del cinema.

Come mancare all’appuntamento di giovedì 19 luglio? Questa serata estiva vede in programma la commedia Il ventaglio di Lady Windermere, film del 1925 diretto da Ernst Lubitsch e tratto dall’omonima opera di Oscar Wilde. Il genio di Lubitsch riuscì a realizzare alla perfezione una trasposizione cinematografica con immagini mute di una commedia di Wilde, le cui battute e lo stesso uso della parola sono di importanza fondamentale al fine del perfetto equilibrio della messinscena. Non a caso questo lungometraggio è da sempre considerato il miglior film del periodo americano di Lubitsch prima dell’avvento del sonoro. Davvero un’imperdibile delizia a suon di scandali e rumors molto più esilaranti del gossip di questi anni!

Venerdì 20 luglio la Mini Arena offre ben due proiezioni: in prima serata Il gabinetto del Dr. Caligari, realizzato nel 1920 da Robert Wiene e da sempre simbolo del cinema espressionista con profonde venature horror, da molti considerato il primo vero cult del cinema muto, al cui interno si gioca, assai modernamente, con il tema del doppio e della difficile distinzione tra allucinazione e realtà. In seconda serata, alle ore 22.45, verrà proiettato Lo sconosciuto, imperdibile e poco noto cult del genere horror/melodramma e uno dei più intensi e sottovalutati capolavori del regista di Freaks e Dracula, Tod Browning, che risponde alla domanda: cosa sareste disposti a sacrificare per un grande amore?

Ancora due proiezioni sono previste per la serata di sabato 21 luglio dalle 21.00: lo spettatore potrà apprezzare Luci della città, capolavoro del 1931 di Charlie Chaplin nonchè indimenticabile storia d’amore e di difficoltà tra una bella ragazza cieca ed un vagabondo, inserito dall’American Film Institute all’undicesimo posto della classifica delle migliori cento pellicole statunitensi, inno alla bellezza ed alla poesia del vivere davvero commovente. A seguire La battaglia dei sessi, commedia brillante del 1928 diretta da David Griffith, autore dei celebri Nascita di una nazione ed Intolerance, qui alle prese con una divertente storia di parrucchieri ed arrampicatrici davvero al passo con i tempi!

La nostra rassegna si conclude domenica 22 luglio con la proiezione di Ballando ballando di Ettore Scola. Il lungometraggio musicale del 1983, che percorre a passo di danza mezzo secolo di storia e cronaca francese, ottenne numerosi riconoscimenti, tra cui cinque David di Donatello, tre Cèsar e la miglior regia al Festival di Berlino e ben si inserisce, grazie alla totale mancanza di dialoghi, nella rassegna dedicata al muto di tutti i tempi!

Per i lunedì dell’arena, Lunedì 16 /7 alle ore 21.00 proiezione del lungometraggio L’estate dei 27 baci mancanti di N. Djordjadze, (2000), carte blanche d’etè a cura e con Ugo G. Caruso. La pellicola racconta di un’adolescente volitiva e disinibita capace di scompigliare sentimenti ed ormoni in un gruppo di adulti, il tutto tra paesaggi di dolci colline de incantevoli specchi d’acqua …

Una settimana ricca e frizzante che abbraccia tutte le epoche e tutti i sentimenti. Mancate solo voi!

Scritto da Luca Buccella il lug 16 2012. Registrato sotto EVENTI. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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