Un reportage di grande interesse sociale oltre che di indubbio valore tecnico. Un lavoro che affronta in maniera sicuramente efficace la condizione della donna nella regione del Wolayta, in Etiopia e nello specifico racconta la pratica della mutilazione genitale sulle bambine dai 4 ai 7 anni di età. L’Etiopia è infatti anche terra di tradizioni terribili, le mutilazioni genitali femminili sono tra queste. L’Oms stima che sono tra i 100 e i 140 milioni le donne nel mondo, prevalentemente nell’Africa sub-sahariana, che hanno subito una qualche forma di mutilazione o modificazione dei genitali. Il fotografo Giovanni Marrozzini entra in questo mondo e lo fa scoprire, illustra senza far vedere, emoziona senza offendere, turba l’anima e la riempie di interrogativi. Ci consegna, attraverso le immagini, la rappresentazione della realtà sociale e umana delle donne Wolayta. Il suo è un viaggio attraverso i villaggi dell’altopiano, alla ricerca della diversità del vivere, delle storie, delle persone. Un documento della complessa realtà africana, sintesi di molti incontri e silenzi, di sorprese, di gesti incantati e sguardi fuggitivi. Gli scatti sono raccolti nel volume “Eve” (Damiani Editore).
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