Si tratta di un dato incoraggiante che mostra “la ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni”, sottolinea l’Abi.
L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2014 è superiore anche al dato dei primi otto mesi del 2012, quando si attestarono sui 13,924 miliardi di euro.
L’indagine svolta dall’Abi ha avuto ad oggetto un campione di 84 banche, che rappresentano oltre l’80% della totalità del mercato bancario italiano. Sono in aumento soprattutto i mutui a tasso variabile che rappresentano, nei primi otto mesi del 2014, il 79,7% delle nuove erogazioni complessive; tale valore era del 77,2% nello stesso periodo del 2013 e del 69,1% nei primi otto mesi del 2012.
Questo dato va comunque analizzato con attenzione e senza facili ottimismi. Va detto infatti che nel secondo trimestre di quest’anno è ricomparso il segno meno nelle compravendite di case (-3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013), dopo il positivo andamento nel periodo gennaio-marzo. Questo andamento negativo è influenzato, come ha spiegato l’Agenzia delle Entrate, dall’esaurirsi della spinta del nuovo regime fiscale in materia di imposte di registro, ipotecaria e catastale deciso dalla Legge di stabilità 2014.
Come rilanciare il settore immobiliare e contrastare i dati negativi? Secondo Confedilizia è necessaria una diminuzione immediata delle rendite catastali.