In seguito alla riunione che si e` tenuta oggi, la notizia che maggiormente temevano coloro i quali sono alle prese con il pagamento di mutui a tasso variabile, e` divenuto realta`: la BCE ha aumentato dello 0,25% il costo del denaro che porta l’ euribor (parametro di riferimento del variabile) dall’ 1% all’ 1,25%.
Questo vuol dire un rincaro pari a circa 132,00 euro/annue (stimato su un operazione di 100 mila euro a 10 anni) sulle rate di mutui stipulati a tasso variabile per tantissime famiglie italiane, in particolar modo quelle residenti nel centro sud, dove sembra essere piu` alto il numero.
Ancora una volta, dunque, la scelta del tasso fisso si rivela quella piu` sicura, nonostante i ” cattivi” consigli delle Banche che hanno spinto le famiglie a preferire il tasso “ballerino” perche` piu` basso e quindi maggiormente appetibile.
Era dal 2008 che la BCE non ritoccava, in modo sfavorevole, il costo del denaro; addirittura nell’ anno successivo si era toccato il minimo storico dell’ 1%, rimasto invariato fino ad oggi, 7 aprile, data che tantissimi mutuatari ricorderanno.