Mutui, in Toscana crollo della domanda

Creato il 03 maggio 2012 da Mutuonews

mutui toscana in vorticoso calo

Studio dell‘Immobiliare Tecnocasa: finanziamenti in calo del 31,31%

Uno studio dell’immobiliare Tecnocasa conferma un trendche già da qualche mese fa sentire i suoi effetti. I mutui in Italia sono in vorticoso calo. Una tendenza che tocca un po’ tutto il Belpaese, non solo aree strutturalmente arretrate. Un esempio ci giunge dalla Toscana, in cui i finanziamenti nel quarto trimestre del 2011 risultano essere in picchiata.

Questo il dettaglio per provincia. Ad Arezzo sono stati concessi 38,5 milioni di euro (-36,67 % rispetto all’ultimo trimestre 2010), a Firenze erogati 233 milioni, per un calo del 25,06%, a Grosseto i finanziamenti sono ammontati a 39,75 milioni di euro (-30,19 %), a Livorno 79,21 % (-33,57%), a Luca 67,4 (- 40, 67%), Massa Carrara 30,82 milioni di euro (- 28,13%), Pisa 75,33 milioni di euro (-37,54%), Pistoia 46,95 milioni di euro (- 35,41%), Prato 45,9 milioni di euro (-26,08%), Siena 50,52 milioni di euro (-28,0%).

I mutui in Italia hanno in media subito una contrazione del 25,29%. Il dato più inquietante è quello che vede il segno meno accanto alla variazione, rispetto allo stesso trimestre del 2010, in tutte le regioni. La stretta del credito operata dalle banche, che sempre meno preferiscono concedere finanziamenti ad imprese e famiglie, sta avendo effetti devastanti sul mercato dei mutui. Un recente rapporto di unioncamere non lascia presagire nulla di buono. “A fronte di un calo medio del Prodotto interno lordo dell’1,5%, saranno le regioni del Sud a pagare lo scotto più consistente della crisi, segnando un decremento del Pil dell’1,8%, con l’Abruzzo, il Molise e la Basilicata destinate a registrare una contrazione del 2%. Anche i consumi delle famiglie e la spesa per investimenti sono previsti quest’anno in ulteriore, sensibile calo (rispettivamente -2,1% e -3,8%), più incisivo nelle aree meridionali. Il segno più tornerà a comparire nel 2013 (+0,8% l’incremento atteso del Pil), con un’accelerazione maggiore nel Nord-Est (+1,3%) e un velocità decisamente più contenuta al Sud (+0,2%)“.

 

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