Banche estere in Italia, crescono impieghi per le fmiglie e le imrpese
Aibe: “Cresce l’attenzione verso famiglie e imprese, ma anche la sfiducia verso i titoli di stato italiani”
L’Aibe, l’associazione banche estere in Italia, ha diffuso dati contrastanti rispetto alla maniera in cui gli istituti di credito stanno affrontando la crisi italiana. Da un lato le banche d’oltralpe hanno ridotto la presenza sul fronte Btp: la quota di debito pubblico è calata dal 47% al 40%, dall’altro ecco che gli impieghi verso famiglie ed imprese ha subito un rialzo, passando al 3% contro la media dello 0,7% degli istituti italiani.
Insomma le banche non abbandonano l’Italia, ma preferiscono di gran lunga imprese e famiglie ai titoli di stato. Una buona notizia questa, soprattutto per le aziende di piccole e medie dimensioni che nei primi mesi dell’anno hanno subito le conseguenze più amare della stretta creditizia: chiusure, licenziamenti, nei casi più estremi si è arrivati al suicidio di imprenditori che non riuscivano più a far fronte alla massa debitoria.
Lo stesso Rosa ha avvertito che il sistema Italia dovrà cambiare. “Il sentimento degli operatori esteri“ ha spiegato “è di grande preoccupazione per il mantenimento del loro impegno verso i singoli operatori economici ma anche di sconforto perché il sistema Italia ha necessità di modificare il proprio assetto: si tratta di un sentimento a due velocità: permangono e crescono i finanziamenti concessi al sistema privato, ma diminuisce la fiducia verso tutto ciò che è pubblico“