I primi Istituti di credito ad aver dato una sforbiciata concreta sono stati Cariparma, che ha destinato alle famiglie un plafond di 2,5 milioni di euro per l’ acquisto di un immobile e che ha portato lo spread sul tasso variabile a 20 anni al 2,60%, seguita da Bnl con il suo 2,95% (sempre su mutuo variabile).
Oltre queste due Banche, tra le offerte di mutuo variabile, che sembra ancora essere preferito dalla maggior parte dei consumatori italiani, spiccano quelle di Ing Direct con un tasso del 3,88% a 25 anni, di Che Banca che offre un variabile con cap del 4,13% sempre a 25 anni, il Mutuo Casa di Credem con il suo 5,28% a 30 anni, la Banca Popolare di Bergamo che propone un mutuo a tasso variabile per 30 anni al 5,37% e By You che offre un mutuo indicizzato a 25 anni con un tasso del 4,57%.