Una scelta che all’apparenza porta indubbi vantaggi, ma che in base alle indagini più recenti risulta in forte calo nelle preferenze degli italiani: negli ultimi 3 anni, la richiesta di mutui a rata costante è infatti calata del 20% e sembra ormai che questa categoria finanziaria sia caduta nel dimenticatoio. Questo succede perché la convenienza di una forma ibrida, che unisce i possibili benefici del tasso variabile alle modalità di rimborso tipiche del fisso, è bilanciata dagli spread più alti applicati dalle banche. Ciò vale a maggior ragione nell’attuale periodo di crisi, in cui gli spread sono schizzati alle stelle anche per i mutui fissi e variabili.
Sebbene alcune banche continuino ad inserirli nella loro gamma di offerte, insomma, i mutui variabili a rata costante non piacciono alle famiglie italiane. La prospettiva di subire un’estensione della durata del mutuo è infatti molto temuta, anche perché in caso di rialzo eccessivo dei tassi il rimborso può protrarsi addirittura per qualche anno in più rispetto alla durata pattuita inizialmente. Il rischio percepito dai mutuatari aumenta anche nel caso dei mutui a tasso variabile: le richieste basate sul fisso sono infatti in crescita e c’è da scommettere che sarà questo il trend seguito nei
prossimi mesi dai cittadini del nostro Paese.