This image by Angela Lo Priore - seen at MIA Fair and presented by Galleria Blanchaert - could steal its title from Patricia Cornwell’s “The body farm”. But it is not a factory where women are manufactured or recycled. Nor it’s a proper dummy or doll factory, despite the seriality of these bodies, faces, hairstyles and despite their anatomically retouched exterior kinda neutralising (or emphasizing? The same applies to many dolls, if you reflect) their sex appeal… This is a sort of onirical loft. And on a closer inspection, you’ll see these are real women. Seemingly identical, actually unique.*Quest’immagine di Angela Lo Priore – vista a MIA Fair e presentata dalla Galleria Blanchaert – potrebbe rubare il titolo a “La fabbrica dei corpi” di Patricia Cornwell. Senonché, non si tratta di una fabbrica dove le donne vengono assemblate o riciclate. E nemmeno è una vera e propria fabbrica di manichini o di bambole, nonostante la serialità di questi corpi, facce, acconciature e a dispetto della loro anatomia esterna ritoccata a neutralizzare (o a enfatizzare? Lo stesso vale per molte bambole, a pensarci) il loro sex appeal. Qsto è una specie di loft onirico. E guardandole da vicino, vedrete che qste sono donne vere. In apparenza identiche, uniche in realtà.
Angela Lo Priore – Manichini Mannequins opera #2
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