Uno spettacolo di (e con) Giovanni Ardemagni Presso la biblioteca di Saltrio (VA) Sabato 15 maggio 2010, ore 20:45 Io mi chiamo Gio e sono calzolaio, aggiusto scarpe, mi intendo di piedi. Io lo so come cammina il mondo, chello è rotondo e gira, gira, gira sempre su se stesso come un pazzo, e pure noi camminiamo insieme a lui ma un passo alla volta, io personalmente piano, piano…
Figlio degli anni ’60, Gio è un calzolaio che ama il suo lavoro, lui sa tutto delle scarpe, conosce i dolori del piede, ma il suo è un lavoro quasi scomparso. Gio non vuole emigrare, tira la cinghia e ogni giorno combatte la sua guerra quotidiana per campare, rivendicando i suoi diritti e rivolgendo
anche qualche preghiera a San Precario, un santo moderno.
Dovendo raccontare di sé, Gio non può fare a meno di parlare del suo Maestro che la guerra l’ha fatta davvero, prima in caserma e poi sulle strade di montagna come partigiano, ha conosciuto la fame, la paura, la morte, la libertà.
Un’ unica persona? Forse. Forse l’unica differenza è che una volta, subito dopo la guerra, per gli scarpari c’era parecchio lavoro ma non c’erano i soldi, oggi avviene il contrario.