30 gennaio 2012 Lascia un commento
Commedia romantica, storia vera di Kim Ho-sik e il suo rapporto con una strana ragazza, racconti pubblicati prima in internet, poi raccolti in un libro di grande successo ed infine portati sul grande schermo dal regista Kwak Jae-yong.
Fatti e concomitanze, coincidenze e strane occasioni e il tutto inizia con una ragazza ubriaca in metropolitana salvata dal protagonista Gyeon-woo, figliola con ben piu’ di un problema caratteriale ma che trovera’ in lui un amico paziente, comprensivo e generoso. Ora, sarebbe scontato liquidare la faccenda con una sonora pernacchia, in realta’ e’ bene colmare prima il gap che separa dall’adolescente medio, poi appropriarsi di una coscienza super partes ed esente da pregiudizi .
La storia acquista una sua originalita’ invertendo i canonici ruoli uomo / donna con lui succube ma non passivo nello sforzo di ridarle un po’ di felicita’ dopo un amore finito, lei manesca e prepotente nella piu’ classica delle forme di difesa. In fondo si dira’ che si tratta del messaggio gandhiano declinato alla gioventu’ transnazionale del XXI secolo ma per questa ragione c’e’ sempre qual pizzico di patetico che gonfia senza sfamare soprattutto nella prima parte, quella giocosa e cartoonesca .
E’ anche vero che non siamo di fronte al genio distruttore di un Moccia qualunque ma si sa, questi sono privilegi riservati a noi popolo italico e del resto va spiegato in qualche modo l’interesse planetario che si giustifica appieno nell’epilogo, dove il film guadagna enormemente, strappalacrime certo ma con intelligenza e mestiere, alcuni tocchi di classe ed ecco che vita, morte, amore, abbandono e conquista riprendono un senso e soprattutto sfuggono alla pericolosa banalita’ sfiorata per un pelo nei minuti precedenti.
Bravo il protagonista maschile, si gigioneggia un po’ alla regia che ancora un volta ne guadagna e non poco nel finale.
Ragazzine under-venti e signore neoromantiche oltre i quaranta siete il target designato quindi cascateci pure con tutte le scarpe