Mercoledì 9 maggio: come dicevamo, oggi devo, anzi dovevo donare il sangue, quindi a colazione mi limito al tè e al pane con un filo d'olio e sale, per tenere su la pressione. Invece poi un disguido tra la segreteria e il volontario incaricato di accompagnarmi dalla mia sede Avis al centro trasfusionale mi impedisce di andare a donare. Non mi scoraggio, anzi no, un po' mi scoraggio, perché mi sento un po' menomata (potrei benissimo andare da sola in bus al centro trasfusionale, ma visto che la pressione tende a farmi scherzi poco simpatici preferisco essere accompagnata, per non essere sola dopo la donazione), ma mi faccio coraggio, lavoro al pc tutta la mattina, pubblico il primo post di questa categoria e nel primo pomeriggio vado a fare una lunga camminata. Mentre cammino iniziano ad apparire i primi commenti sul post in questione, mi sento sempre meno sola.
Giovedì 10 maggio: la mia amica Laura viene a camminare con me, così ne approfittiamo per fare due chiacchiere. Che ci siamo messe in testa di rendere l'appuntamento per la camminata una tendenza che soppianterà il rito dell'aperitivo? Forse sì! Laura non mi vedeva da prima dell'inizio della mia dieta (dalla sera dello spettacolo le cui foto hanno aperto la strada alla mia presa di coscienza, a dirla tutta) e quando mi vede, per prima cosa, mi annuncia che si vede già dal viso che sono più sgonfia. Affronto il cambio dell'armadio e stranamente ne esco viva: ho un sacco di abiti, veramente un sacco! Mi sa che quest'estate indosserò pochissimi pantaloni e tantissimi abitini. Non vedo l'ora.
Venerdì 11 maggio: in palestra mi concentro soprattutto sulle braccia. Anche se le gambe sono da sempre il mio punto debole, è la parte superiore del mio corpo che ha subito la trasformazione più imbarazzante per me, abituata da sempre a tenere coperte le gambe ma esibendo qualsiasi tipo di top, perché seno piccolo e pancia/braccia/schiena toniche mi rendevano sicura di me e mi aprivano molteplici possibilità di scelta. Adesso temo che il seno si afflosci e al contempo ho bisogno di vedere risultati rapidi almeno in una parte di me: so che il lavoro sugli addominali si vede sulla lunga distanza, mentre le braccia si rassodano relativamente più in fretta. Punto sulle braccia, quindi, anche per armonizzare la mia figura a pera.
Sabato 12 e domenica 13 maggio: trascorro queste due giornate in teatro, per un workshop impegnativo sia dal punto di vista fisico che mentale. Sperimento la potenza raddoppiata della mia schiscetta, che mangiata in compagnia sembra più buona e ricca che mai. La moglie del nostro trainer, danzatrice e coreografa di professione, si unisce a noi per la parte fisica del workshop, e appena si toglie la maglia, rimanendo in canotta per eseguire gli esercizi, rimango senza fiato: quelle sono le braccia che vorrei. Esili ma muscolose. Flessuose ma forti. Certo, lei le usa per il suo mestiere, ma posso almeno provarci, no?
Lunedì 14 maggio: sopravvivo alla maratona del lunedì anche oggi, e resisto alla tentazione di comprarmi l'ennesimo prodotto per il corpo (in particolare il Modellante Interno Braccia Pupa) solo per rispetto alle creme e cremine che devo finire prima. In questo momento, infatti, i miei compagni di avventura sono questi tre signori:
Martedì 15 maggio: è il giorno del primo controllo. Sono un po' nervosa, lo ammetto. So di aver perso qualcosa, ma non so quanto. Lo sguardo della dottoressa promette bene. Mi pesa, mi misura, e mi fa vedere direttamente dallo schermo del pc la linea in picchiata che il mio peso ha percorso in queste 2 settimane: da 79,5 kg a 75. Quasi 5 kg? Corbezzoli! E -2 cm di circonferenze. Adesso la massima attenzione è da dedicare alle mie gambe, dalla circolazione difettosa e bisognose di stare fresche (non c'è problema, le temperature sono di nuovo autunnali!). Pantaloni di lino, gonne a volontà (come avevo già previsto) e un vaso-protettore a base di mirtillo, per me che non riesco a rinunciare al mare e al sole. La dottoressa mi rinforza la colazione (la mattina mangerei un elefante!), mi varia un po' i cibi serali (toglie una sera a base di pesce e rimpiazza con le uova) e, per quanto riguarda le attività da praticare in palestra, mi incoraggia dicendomi che non ho bisogno di cose più specifiche di quelle che sto già facendo, dato che la mia è una struttura fisica che ha solo bisogno di essere tenuta in movimento. Questa frase mi fa scattare un clic. Quindi anch'io sono una persona che non avrà sempre bisogno di una manutenzione straordinaria, ma alla quale basterà una manutenzione ordinaria costante? Suona bene.
Mentre aspetto il bus per tornare a casa faccio un giro al mercato, mi regalo un portafoglio nuovo e un body per il mio imminente saggio di flamenco, incontro il mio ambulante del cuore, quello che ha un banco anche al mercato della mia città. Non sapevo che frequentasse anche il mercato di Cecina, ma riconosco la bellezza dei suoi capi anche da lontano. Tra Diane Von Furstenberg, Acne, See by Chloé, I'm Isola Marras, Aglini e molto altro ancora, è sempre come se indovinasse i miei gusti in tutto quello che espone. Gli racconto della mia dieta, gli dico che presto mi regalerò uno dei capi che ho visto stamani. Lui mi suggerisce di aspettare, di non rimpiazzare l'appagamento del cibo con l'appagamento degli acquisti: è sicuro che presto avrò bisogno di cambiare il guardaroba di sana pianta, e allora lui mi farà da stylist per tutto il tempo che vorrò. È una persona che mi fa star bene, Andrea, e sa arrivare al centro delle questioni con una semplicità estrema. Gli ho voluto bene una volta di più per quella breve conversazione. Nel frattempo, arrivavano le felicitazioni di Laura su Twitter. Vicini, lontani, ma tutti stretti nello stesso abbraccio. A sera, Riccardo torna a casa con questa bambina:
Avrò ancora un controllo tra 15 giorni, anche perché devo ancora farle vedere le analisi (andò domani a donare e presto avrò i risultati), poi inizierò a camminare da sola per periodi più lunghi. Sono elettrizzata. Incrociate le dita per me.