Mystery Road (recensione)

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Il cinema australiano riserva spesso qualche buona sorpresa. Lo fa da anni, e cito la serie di Mad Max anche se c’entra poco con questa pellicola, oppure pensiamo a Wolf Creek. Comunque sia, avevo voglia di vedere un film con questa tematica, ed è capitato nel momento giusto.
Nel cast, Hugo Weaving, che non ha bisogno di presentazione, e un’ottima prestazione del nativo Aaron Pedersen, nella parte del protagonista, il detective Jay Swan.

Trama

Una ragazza aborigena viene trovata in un canale di scolo ai bordi di una strada, da un camionista. Il caso viene affidato al detective Jay Swan, un aborigeno integrato, originario del paese. Ma non è l’unico omicidio simile, e non l’ultimo. Jay dovrà lottare contro la diffidenza dei bianchi, ma anche contro quella della sua gente, convinta che ormai lui li abbia rinnegati.

Considerazioni

Una premessa: come per i film inglesi, anche questo ha i suoi ritmi e i suoi tempi, non aspettatevi quindi il solito thriller con detective all’americana, spacconi e pronti all’inseguimento in auto, al pestaggio nella saletta interrogatori o a un totally action. Mistery Road procede per gradi, facendoci capire un po’ come funziona nei quartieri poveri degli aborigeni, il razzismo ancora vivo, e lo fa senza fretta. 121 minuti che scorrono lenti, se vogliamo, senza annoiarci però, lasciandoci il tempo per fare le nostre congetture, che potranno essere giuste o sbagliate.

Posso consigliarvelo? Dipende. Se siete fan dei film americani con lo stile sopracitato, lasciate perdere. Se invece avete voglia di un buon thriller in un luogo meno inflazionato, questo potrebbe fare al caso vostro.


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