VOTO 8 per questo poliziesco dal sapore italiano di Michele Giuttari. In particolare, a Pupottina è piaciuto il modo di svolgersi dell'indagine che è andata da un omicidio all'altro, in un crescendo di adrenalina frenata dalle attese dei risultati delle varie analisi della scientifica.
Ogni indizio rimandava a qualcosa di più grande che le indagini, anche se magistralmente condotte dal commissario Ferrara, probabilmente non avrebbero potuto risolvere e come sempre i maggiori enigmi vengono dal male fatto nel passato.
Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti del libro, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Firenze, nonostante sia il cupo scenario di efferati omicidi, che sembrano essere compiuti da una setta satanica che bracca il commissario Ferrara, viene descritta con minuzia di particolari e non cessa di essere uno dei posti che Pupottina vorrebbe tornare a visitare, magari in un prossimo futuro.
Tutto avviene tra canzoni, i cui testi vengono riportati in parte e servono a creare un'atmosfera noir. Anche vari film vengono citati ed in particolare uno che è particolarmente caro a Pupottina e che serve a dare una svolta concreta all'indagine che viene risolta solo in parte. Anche questo senso di non concluso del tutto è piaciuto molto a Pupottina.
Voi, l'avete letto?
Che cosa ne pensate?
Quale voto dareste a questo romanzo poliziesco?