Nagià

Creato il 01 novembre 2013 da Thx217

Monte Nagià...di per se questo nome non dice molto,non è sicuramente al pari del monte Bianco, monte Cervino o monte Stivo. C'è stato un momento della storia però che ha concesso anche a questa anonima montagna un drammatico periodo di celebrità.
Il suo momento di celebrità il monte Nagià, lo ha avuto a inizio secolo, precisamente tra il 1915 e il 1918, infatti, per un geografico scherzo del destino, si trovava in una posizione strategica tra le valli di Gresta, Loppio e Vallagarina, e quindi, assieme alle postazioni Faè, Costa e S. Rocco, costituiva il perno della linea difensiva Austroungarica del Monte Biaena.
Sulla sommità del monte Nagià, che in alcuni scritti si trova anche con la denominazione Grom, il genio militare austriaco aveva trovato, nella naturale conformazione della montagna, una postazione di straordinaria efficienza per controllare il passaggio nelle valli succitate, da qui la decisione di fortificarne i pendii con tre linee di trincee: la prima alla base della montagna, la seconda lungo la linea mediana del monte e la terza praticamente sotto la cima. Le trincee erano studiate con vari angoli retti così da limitare al massimo l'oda d'urto d'eventuali colpi d'artiglieria che l'avessero colpita.
La trincea, pur essendo in prima linea, forniva un'adeguata protezione alle truppe, dislocate sul pendio austriaco della montagna, adeguati confort: infatti tutte le postazioni erano fornite d'acqua e corrente elettrica e, ultimo ma non meno importante, un adeguato livello di fortificazione per potersi difendere ed osservare il nemico e anche una posizione strategica per poter supportare le proprie truppe nelle operazioni belliche. Nel corso della guerra la postazione non ha mai subito attacchi diretti, fatto salvo il tiro dell'artiglieria italiana posta nelle montagne opposte, ha però supportato efficacemente i movimenti di truppe nelle valli a lei assegnate.
Questa, molto in breve, è la storia della trincea del Nagià-Grom...ma oggi?
In una giornata iniziata con un sole stupendo, a dispetto delle previsioni, decido che era venuto il momento, nell'ambito del progetto WW1, di farvi conoscere anche questa piccola perla della nostra storia celata su di un'anonima montagna della Val di Gresta in Trentino, terra coinvolta, suo malgrado a 360 gradi, nel primo conflitto mondiale.
Arrivato sul posto ho constatato due cose: primo, il meteo mantiene le sue promesse, avevano detto cielo coperto e il cielo era effettivamente coperto e, secondo, che le indicazioni per arrivare alla trincea erano buone ma non del tutto complete. Al primo punto, causa limiti umani, non posso porre rimedio e purtroppo le foto sono quelle che pagano maggiormente pegno, per il secondo posso già fare di più.
Allora, dall'abitato di Mori, appena fuori dall'autostrada, ci si dirige verso Riva del Garda, arrivati ad una rotonda si prosegue per la Val di Gresta, arrivati a Valle S.Felice si prende per Manzana, poco prima del cartello di Manzana c'è un prato con una strada sterrata che va verso il bosco, conviene parcheggiare li ed andare verso il bosco, in alternativa, si va nel paese, si parcheggia l'auto e si seguono i cartelli per il Nagià-Grom. Fidatevi dei cartelli più che del vostro istinto.

Comunque ci arriviate il trinceramento è facilmente individuabile e si percorre in tutta facilità, essendo che la postazione non ha subito attacchi diretti, la struttura risulta molto integra e da l'idea di come fosse la vita dei militari sul monte, sia nei passaggi in trincea sia nelle postazioni delle mitragliatrici piuttosto che in quelle dei fuciliere e per non parlare delle strutture di supporto. Quello che mi ha fatto impressione è il contrasto tra il versante verso le linee austriache in contrapposizione a quello che dava direttamente sul fronte: da una parte si percepisce un clima di "tranquillità" con le strutture di supporto e il verde della valle, dall'altra si percepisce la precarietà della vita dei soldati e il ruolo strategico nell'andamento del conflitto che una postazione simile poteva avere...non dimenticate che  le montagne che potrete vedere erano quelle dove c'era il nemico con i suoi soldati e i suoi cannoni.
Anche qui, come in altre trincee, si deve ringraziare l'impegno dei volontari, in questo caso la sezione A.N.A. di Mori, http://www.anamori.org/trinceenagiagrom/ , che ha iniziato nel 2001 a cercare notizie e a bonificare il tracciato della trincea, ci hanno lavorato per un totale di più di 10.000 ore, liberando 3Km di trinceramenti e tutte le strutture annesse e connesse, fortunatamente hanno trovato l'aiuto del comune di Mori e di altri volontari della Val di Gresta, il loro impegno non è finito qui, infatti si adoperano tutt'ora a mantenere "viva" e pulita la trincea, con un impegno costante e gratuito.
Grazie a queste persone, e a tante altre come loro, con la passione per la storia della loro terra, abbiamo la possibilità di recuperare le testimonianze di un periodo storico che forse è troppe volte dimenticato.



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