Dopo l’approvazione della nuova controversa legge sulla sicurezza, il governo del Kenya è ai ferri corti anche con gli stati uniti, oltre che con l’opposizione interna e le organizzazioni della società civile che avevano espresso perplessità sulla norma.
Venerdì scorso la portavoce del dipartimento di Stato Usa, Jen Psaki, aveva parlato di “preoccupazione per le norme che sembrano limitare la libertà d’associazione e d’informazione e l’accesso all’asilo per i rifugiati”.
A Psaki ha risposto un comunicato apparso sul sito della presidenza: la nuova legge, recita “prevede pesi e contrappesi” a differenza di quelle statunitensi, che hanno permesso la creazione del carcere di Guantanamo e dato alle autorità “carta bianca nella lotta contro il terrorismo e la guerra batteriologica”.
Il governo di Nairobi ha sempre sostenuto che le nuove disposizioni non contraddicono la Costituzione.
Esse saranno utilizzate semplicemente per coordinare meglio la lotta al movimento fondamentalista somalo al-Shabaab, autore di recente di sanguinosi attacchi nell’area di Mandera.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)