Nancy (sembra soltanto ieri)
Leonard Cohen
traduzione e adattamento di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
Leonard Cohen live at the isle of wight 1970
Il mattino non era ancora fatto
ma Nancy era già così tanto sola,
guardando l’Ultimo Spettacolo
attraverso una semipreziosa.
Nel Palazzo di Giustizia
suo padre veniva messo alla sbarra,
e nel Palazzo del Mistero
non c’era più anima viva,
c’era esattamente niente.
Sembra soltanto ieri,
nessuno di noi era forte abbastanza.
Ah, ma Nancy aveva lunghe calze verdi,
e lei, lei sì, dormiva con tutti.
E cosa fai domani non ce lo chiese mai
nonostante fosse tanto tanto sola.
Penso che si innamorò di ognuno di noi
in quel lontano millenovecentosessantuno,
in quel lontano millenovecentosessantuno.
Ah, il mattino non era ancora fatto
ma Nancy era già così tanto sola,
una quarantacinque puntata alla tempia
e un telefono che squillava a vuoto, a vuoto.
E’ vero, glielo dicevamo spesso che era bella,
tutti noi glielo ripetevamo che era libera,
ma nessuno di noi l’avrebbe incontrata mai
nel Palazzo del Mistero,
nel Palazzo del Mistero.
E ora dovunque butti lo sguardo la incontri:
molti di noi hanno usato il suo corpo,
molti altri hanno pettinato i suoi capelli.
E nel grande vuoto della notte
quando hai freddo e ti senti intorpidito,
puoi sentire Nancy libera come non mai
che ti chiama, che ti chiama:
“Amore, sono contenta che sei venuto,
sono così contenta che sei venuto”.