Sarà anche che io in questi giorni di caos in cui la mia città è stata messa in ginocchio non avevo relativamente una beneamata mazza da fare,inoltre casa mia dista un quarto d'ora a piedi dal Cupolone, motivo per cui ho potuto concedermi il lusso di lasciare la macchina lì dove l'avevo parcheggiata il giorno prima, ho messo ai piedi i miei moon boot pelosi (sì proprio quelli) e, imbracciato un ombrello di taglia media, me ne sono uscita nella bufera, andandomene a scorazzare per il centro a godermi uno spettacolo che mi era solo stato tramandato nei ricordi, sentendomi un po' come quando l'Italia ha vinto i mondiali nel 2006, protagonista della seconda possibilità, felice di poter dire finalmente io c'ero.
Firenze under the great snow anche quest'anno quindi, e la neve, giura qualcuno, pare abbia superato i livelli di venticinque anni fa. L'avessi posseduto, sarei andata anche io a fare snowboard a piazzale Michelangelo. In compenso mi sono regalata un pupazzo di neve e la gran soddisfazione di fare l'angelo nel vialetto di casa di Samu, che quando ci ricapita.
Ho scattato poche foto, ma chissene, ho preferito vivermi il momento, se permettete.
Ah, dimenticavo, menzione speciale al piccolo Pietro che pare abbia detto la sua prima parola.
Ha detto un "babbo", un po' storpiacciato certo, e del tutto inconsapevole di cosa andasse farneticando, ma son stati tutti molto orgoglioni, soprattutto mio cognato.
Ovviamente ora è tutto un rincoglionire Pietro con "baaaabbbbboBBBBB!!BAAAAbbbbOOOOBBBBBBBAAAbbbooo!"
detto un po bbbbb, con la bazza all'infuori insomma. Chissà perchè lui non ripete e ci guarda perplesso.
Penserà che siamo tutti scemi.