Questo risultato segna un importante passo per lo sviluppo della nanotecnologia. Come sottolinea il Dottor Masayuki Endo, uno degli autori dello studio:
"Abbiamo dimostrato, non solo che è possibile costruire sistemi in grado di funzionare autonomamente alla nanoscala, ma anche che è possibile controllarne il comportamento agendo sulle condizioni iniziali". Tra i firmatari dell'articolo pubblicato su Nature Nanotechnology c'è anche la Dottoressa Shelley Wickham, le cui ricerche si concentrano sullo sviluppo di sistemi nanotecnologici ancora più complessi come una linea di assemblaggio molecolare basata sul DNA. Per intenderci un simile dispositivo sarebbe l'equivalente a DNA del "nanosistema produttivo" mostrato nel video al fondo del post "Introduzione alla nanotecnologia".
"Siamo ancora nella fase embrionale dell'ingegneria dei sistemi basata sugli origami a DNA. Le promesse sono grandi, ma allo stesso tempo dobbiamo ancora superare molti problemi tecnici per migliorare la qualità delle prestazioni di questo tipo di sistemi. Ci troviamo ad assistere alla nascita di un campo di ricerca davvero eccitante." ha commentato il Prof. Hiroshi Sugiyama, dell'università di Kyoto.(Nella foto, la rappresentazione di un tetraedro di DNA realizzato con la tecnica del DNA origami).