Cos'è? Il National Novel Writing Month a cui partecipano attualmente più di 250.000 persone in tutto il mondo: da non crederci.
Nanowrimo consiste nella assurda idea di scrivere un romanzo in un mese, ma non un romanzo qualsiasi; il capolavoro deve raggiungere obbligatoriamente, per vincere il gioco, la somma considerevole di 50.000 parole.
Altrimenti, mi spiace, you lose!
Hem: l'anno scorso ho partecipato e non ce l'ho fatta (troppo pochi caffè mi sa). Ora ci riprovo!
Perché?
In effetti...
Bè, perché questo progetto è interessante. Ci sono eventi collaterali, ad esempio, molto benemeriti, come il NaNoWriMo's Young Writers Program per bambini e adolescenti, ci sono, sparpagliati qua e là, incontri, letture, raduni. Se ci si iscrive, si ricevono autorevoli consigli e letterine (le simpatiche "pep talks") da scrittoroni come Dave Eggers e Aimee Bender, solo per citarne due che mi piacciono. Senza contare che almeno 90 romanzi sono stati completati e pubblicati grazie a questa idea e che due tra loro, Water for Elephants di Sara Gruen e The Night Circus di Erin Morgenstern sono anche arrivati primi nella classifica dei Best Sellers del New York Times.
Insomma: ti senti parte di qualcosa di globale-mondiale e cool attraverso la rete, rimanendo però incollata al tuo computerino: cosa c'è di più contemporaneo e antico insieme? Dunque il bello del gioco alla fine è la consapevolezza che gli altri stanno facendo la stessa cosa allo stesso momento, cioè raccontare una storia che avevano in mente per tutto il mese di novembre.
Ma comunque vi rimando a questo link per il mediakit con tutte le informazioni che vi servono.
Detto ciò, puntando ovviamente alle vette del New York Times e non un centimetro di meno, ecco il mio incipit-nanowrimo:
:)
Mi chiamerei Lorenzo e questa sarebbe la mia cameretta: un lampadario di paglia con appeso un gabbiano di legno che, se tiri un cordino di stoffa, si muovono le ali. Un tappeto a forma di camion dei pompieri o di taxi. Una cesta di vimini piena di macchinine, robot, dinosauri e anche un orsacchiotto marrone: perché avrei già almeno dieci anni ma un orsacchiotto marrone, in certe situazioni, può ancora fare comodo. Poi: un armadio azzurro pieno di adesivi, jeans e magliette verdi e gialle con le scritte. Una cassettiera con sopra una luce bianca a forma di alieno-uovo con le orecchie da tenere accesa la notte. Un cane di nome Tamburo che dorme nella cuccia sotto al mio letto. Un tavolo di legno pieno di fogli e matite. Molti libri di diverse dimensioni. Un trenino. Una pista di macchine da corsa. Un computer. Mio fratello. E infine, la cosa più importante: una scatola blu rivestita di velluto e piena, molto piena di yo yo. Perché io sarei un campione di yo yo: il migliore della mia città, anzi della mia nazione. Avrei tutte le coppe sul davanzale e dalla finestra di questa mia cameretta, vedrei una bella città dell’Europa fatta di luci e di palazzi alti. Ma non ho ancora capito quale. Non lo so se posso saperlo: ho provato a scoprirlo, ma non ci sono riuscito. Però è sicuro che mi chiamerei Lorenzo e sarei quasi un ragazzo, ma per il momento mi chiamo ancora Samay, che vuol dire contemporaneo e sognatore, è un bel nome ma sono troppo piccolo per giocare con gli yo yo. Dove abito ora ce n’è uno solo, di legno, dentro la scatola dei giochi, e lo usano sempre i bambini più grandi. Adesso purtroppo ho solo quattro anni, non so scrivere né leggere, e non so fare molte altre cose, anzi, a essere sincero, non so fare proprio assolutamente niente di speciale.:)
Da oggi al 30 del mese, ne scriverò un pezzo al giorno. Poi vi riaggiorno: se è diventato un romanzo vero, vi dico poi come andrà a finire e vi racconterò tutti i particolari !!
Nel frattempo: buone feste, qualsiasi cosa o persona stiate festeggiando e commemorando tra oggi e domani.