E ho pure finito con tre giorni di anticipo, visto che ho sfondato il muro delle 50.000 parole ieri pomeriggio.
Come ho già detto, non è stato facile.
Pensavo che avere una scaletta mi avrebbe aiutata ad andare dritta alla meta e, in un certo senso è stato così, ma perlopiù mi sono resa conto che non sono capace di rispettarla.
Ci sono ammattita un mese intero, su quella benedetta cosa. E un altro mese è bastato per spedirla a zampe all'aria. In parole povere, mi sono trovata a improvvisare; non sempre, ma spesso sì - e questo mi ha fatto perdere tempo: non ho tenuto un conto preciso, ma so di essere rimasta bloccata almeno cinque giorni, nei quali non ho scritto una parola, ma ho perso i capelli per cercare di arrabattare soluzioni alla "nuova" piega presa dai personaggi. Tutta colpa loro, già. Perché gli eventi, a parte qualche rimescolata (un episodio anticipato, un altro posticipato, un altro eliminato), sono rimasti quelli che avevo fissato - così, nonostante tutto, sono riuscita a non abbandonare il sentiero.
Poi ci si sono messi di mezzo anche gli impegni, i soliti e insoliti casini della real life (tra cui una corsa notturna al PS per un'allergia) e, da ultimo, anche la stanchezza. Oh, e non dimentichiamo i tanti momenti di scazzo.
Ma quando non mi sono trovata proprio inchiodata, ho sempre scritto. Anche solo 800 parole al giorno.
Sto diventando una scribacchina costante.
... Mi preoccupo.
Ieri - dopo averla tirata per le lunghe con un sacco di blablabla inutile - ho messo lo stop in un punto particolare: mi sono fermata alla soglia del primo personaggicidio. Quando tornerò a scrivere la storia, avrò davanti i capitoli Strage & Distruzione. Sarà una discesa...
Comunque, se c'è una cosa di cui sono soddisfatta, quest'anno, è l'essere riuscita ad arrivare a un passo dal climax. A due passi dalla conclusione. Non mi spingo così "lontano" da sei mesi, più o meno: da quando ho terminato la bozza di Metal Gods, che è un romanzo breve/racconto (molto) lungo. E mai, mai, sono arrivata a questo punto nella stesura di un romanzo delle proporzioni di quello attuale - ovvero: bibliche, perché se nelle mie storie non ci sono un fottio di POV e subplot non sono contenta.
Da questo punto di vista, il NaNoWriMo 2012 è stato un successo :)
Dal punto di vista della resa scrittoria, invece, stendiamo un velo pietoso. Tanto l'immagine riassume perfettamente la situazione. Anzi, la faccina mi somiglia pure. È la gemella che non sapevo di avere. Adesso mi prendo una lunga vacanza: non esiste proprio che mi metta subito sotto con la revisione di queste 50.000 parole. Rischierei di combinare i peggio casini. Eppure la voglia è tanta e le mani prudono... Ma no, "ci rivedremo a gennaio". Intanto, ho in mente un racconto. Un genere del tutto diverso dall'urban fantasy. Una situazione mai gestita prima. Devo documentarmi un poco, dopodiché comincerò col lavorare su una scaletta. Ci ho preso gusto :)