Duecento delegati da tutta Europa in rappresentanza di 72 membri attivi e 36 associati, tecnologie in mostra, eventi in città: l’Assemblea Generale dell’European Broadcasting Union (Ebu) che si è aperta oggi nell’Auditorium del Centro di produzione di Napoli è anche una ‘due giorni’ dell’orgoglio Rai nell’anno del sessantenario.
Come spiega Claudio Cappon, vicepresidente dell’Ebu, maggiore organizzazione mondiale, «quello del servizio pubblico è un tema chiave in tutta Europa, anche in paesi come la Francia e la Gran Bretagna, non solo in Italia e tra gli emergenti» ribadendo «il grande rispetto riscontrato per la qualità della produzione della tv pubblica italiana» e la bontà della scelta di Napoli «salutata con grande entusiasmo, cosa che testimonia la grande attrattività della città». Molti i temi all’ordine del giorno in un settore dove si investono 25-30 mld di euro: dal trapasso da broadcaster a media company, alle best practices da mettere in rete, all’uso corretto delle risorse, sempre più scarse, a cui si aggancia quello dell’efficienza e degli investimenti in tecnologia. Ai lavori, a porte chiuse fino a domani quando è prevista anche una visita a Pompei, partecipa la presidente Rai Anna Maria Tarantola. Nel centro di via Marconi allestiti spazi che rimandano alle due mostre Rai attualmente in città, ‘La mostra impossibile’ record di visitatori a San Domenico Maggiore e quella per i 60 anni che fa tappa a Castel Sant’Elmo.
All’ingresso dell’auditorium sono stati posti due pianoforti storici, «quello che dal 1926 accompagnò Radio Napoli ai tempi dell’Eiar e quello che suonò nel 1963 all’apertura del centro di produzione di Napoli» ricorda il direttore Francesco Pinto. L’assemblea è anche l’occasione per promuovere nuove tecnologie studiate nel Centro ricerche e innovazioni di Torino, come il 3D virtual microphone system, prodotto grazie alla collaborazione con l’Università di Parma. Il sistema riduce all’essenziale la presenza di cavi e sviluppa con un solo microfono ambientale la possibilità di registrare 36 canali audio diversi attraverso sensori che catturano i suoni in un ambiente e sono guidati da un computer.
Il prodotto è sul mercato da un anno (è stato usato per le riprese della partita di calcio Italia-Germania del novembre scorso a Milano con un sensore che seguiva il pallone in tutto il campo) ed ha già riscosso l’interesse di paesi arabi e della Cina. (Ansa)