Napoli, chi parla inglese rischia di andare a piedi

Creato il 22 aprile 2011 da Stud
Dal 2008 a oggi, a Napoli, si sono persi 22 milioni di euro”. Secondo la Federalberghi è questa la cifra che i turisti stranieri avrebbero speso in città se, a causa dell’emergenza rifiuti, non l’avessero cancellata dai loro viaggi. Confrontando i dati del 2007 con quelli del 2009, dicono gli operatori del turismo, si contano circa 95mila presenze in meno. Rispetto agli stessi mesi dell’anno scorso, anche il 2011 segna un calo di 31mila visitatori. E a risollevare le sorti del settore non saranno neppure le prossime vacanze pasquali: le prenotazioni, infatti, sono in discesa.
Molti stranieri, pur riconoscendone la bellezza, rinunciano a un soggiorno in città per paura che i cumuli di spazzatura abbiano effetti negativi sulla salute. Ma se un turista che non parla la nostra lingua decidesse di sfidare la monnezza e volesse visitare Napoli utilizzando i mezzi pubblici, riuscirebbe a cavarsela? Sky.it ha messo alla prova l’Anm, l’azienda che gestisce il trasporto locale. Abbiamo chiesto informazioni sul costo di un biglietto dell’autobus o sull’esistenza di un servizio di car sharing in città. Ma non in italiano: ci siamo finti stranieri e l’abbiamo fatto in inglese. Test superato? Non proprio (guarda com'è andata in altri Comuni). Per trovare una persona che conoscesse la lingua abbiamo dovuto fare 10 telefonate a tre numeri diversi (guarda il video). E pensare che Metronapoli, uno dei call center che abbiamo contattato, offre la possibilità di scegliere tra italiano e inglese. Ma tra suggerimenti raccolti dai vicini di postazione, cornette messe giù e tentativi di traduzione online in tempo reale (si sente il ticchettio delle dita sulla tastiera del pc), dai suoi operatori non siamo riusciti ad avere nessuna informazione utile. Tranne qualche neologismo che ci era sfuggito. Su tutti, per indicare il biglietto giornaliero, “giornaly ticket”. O forse “journaly”, chissà.