Si tratta di un importante appuntamento scientifico sul tema del coinvolgimento del Sud, delle Isole e del Mediterraneo nella fase della seconda guerra mondiale successiva all’armistizio dell’8 settembre. Studiosi italiani e stranieri si confronteranno su come le regioni meridionali e insulari hanno vissuto sul loro territorio la fine del conflitto e sono state coinvolte nei successivi avvenimenti bellici che hanno interessato l’Italia, ”nella consapevolezza – si legge nella presentazione – che dal Sud e dal Centro è partita la prima Resistenza e che le regioni meridionali hanno costituito il laboratorio della transizione dal fascismo alla Repubblica”.
La Sardegna non è assente da quest’appuntamento: la relazione su Sardegna 1943: la guerra, l’armistizio e la Resistenza mancata è presentata da Raffaella Lucia Carboni e Daniele Sanna a nome dei due Istituti Storici della Resistenza isolani, l’ISSRA e l’ISTASAC di Nuoro, di recente entrato a far parte della Rete INSMLI. Carboni (assegnista di ricerca all’Università di Sassari, specializzata in storia orale) e Sanna (esperto in storia militare ed Assessore alla Cultura della provincia di Sassari) affrontano un tema malgrado tutto poco approfondito, facendo il punto sullo stato degli studi ed in particolare su come in Sardegna si struttura la memoria collettiva sui temi della guerra, della Resistenza mancata nell’isola, della lotta di Liberazione.
p. l’ISTASAC, il direttore
Aldo Borghesi