D'Aniello era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione lo scorso 7 novembre (perchè ritenuto colpevole di favoreggiamento aggravato e continuato) ma u poi scarcerato per l'affievolimento delle esigenze cautelari determinato anche dal fatto di essere impedito ad esercitare la professione forense perchè sospeso dal Consiglio dell'ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere.
Lo scorso 9 dicembre, però, il Consiglio dell'ordine ha revocato la sospensione e riammesso D'Aniello all'esercizio della propria professione. Come avvocato, infatti, nel corso dell'udienza del 21 dicembre 2011 nell'ambito del processo a carico di affiliati al gruppo Iovine dei Casalesi, D'Aniello, malgrado non presente in aula, è stato costituito come co-difensore di persone imputate per associazione per delinquere di tipo camorristico.
Uno di questi imputati - attualmente sottoposto all'obbligo di dimora a Venafro, provincia di Isernia - ha anche chiesto autorizzazione a recarsi due volte al mese a Napoli e ad Aversa per colloqui con i suoi difensori tra i quali figura proprio D'Aniello. In virtù della possibilità di reiterazione del reato di favoreggiamento, quindi, sono stati disposti gli arresti domiciliari - emessi dal collegio A della prima sezione penale dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli - notificati oggi dai carabinieri a D'Aniello nella sua abitazione di Aversa (Caserta)