La questione, stavolta, riguarda il Concerto di Capodanno, evento che, da tradizione, si è quasi sempre svolto nello splendido scenario di Piazza del Plebiscito. Quasi sempre, perché l’anno scorso il Comune decise di spostare lo stesso concerto alla Rotonda Diaz, per motivi logistici e per mettere ancor più in risalto la scelta di “liberare” uno dei lungomari più belli del mondo. Quest’anno la decisione sarà la stessa, ma le ragioni sono ben diverse: è stato Giorgio Cozzolino, soprintendente ai Beni architettonici di Napoli, a porre il veto sull’utilizzo di Piazza del Plebiscito. Non è la prima volta che la piazza più importante della città è al centro di polemiche: allora, ad essere a rischio, fu il concerto di Bruce Springsteen, ma il Comune vinse la battaglia e l’evento si svolse senza problemi.
Come accade in questi casi, la notizia ha spaccato in due l’opinione pubblica. La prima reazione è stata quella del sindaco partenopeo che ha prima criticato la scelta della soprintendenza, affermando che “i monumenti non vanno chiusi col lucchetto, perché, quando verranno riaperti, nessuno più li vorrà” e ha anche comunicato che il concerto “si terrà comunque, nella splendida cornice della Rotonda Diaz, ma questa scelta non è assolutamente un ripiego perché resta ancora aperto il tavolo per riaprire Piazza Del Plebiscito ai grandi eventi”.
Cozzolino ha però il sostegno del Ministro per i Beni Culturali Massimo Bray: “L’utilizzo di questi beni va fatto con grande attenzione per il loro immenso valore e per la loro tutela. Invito le istituzioni a riflettere sul fatto che si tratta di un monumento che ci invidia tutto il mondo e che, quindi, tutte le decisioni che prendiamo in merito,devono tener conto di questo“.
Non la pensa così il quotidiano “Il Mattino” che ha organizzato un’iniziativa dal titolo “Riaccendiamo il Plebiscito”: ognuno può sottoscrivere l’appello lasciando il proprio nome sul sito del giornale. Ad oggi, già centinaia sono le adesioni a questa campagna, tante quelle illustri: da Lino Barbieri a Massimiliano Rosolino, dalle squadre rivali nella pallanuoto Canottieri e Carpisa Yamamay Acquachiara a Diego Occhiuzzi. Singolare la protesta di Sal Da Vinci che si è esibito al buio, seduto sotto il colonnato della Piazza, con una chitarra acustica, cantando il famoso brano di Pino Daniele, “Terra Mia”.