Napoli, il turismo entra in una nuova era

Creato il 15 giugno 2014 da Makinsud

Occhiali “smart”, applicazioni per smartphone di ultima generazione, piattaforme tecnologiche per essere sempre informati: eccolo qui  il progetto Orchestra che rivoluzionerà il turismo (e i turisti) della città di NapoliPerché questo progetto (sopra il logo) è così importante? Partiamo prima di tutto dall’obiettivo:
“Sviluppare un insieme di soluzioni tecnologiche orientate alla valorizzazione intelligente del patrimonio culturale,  materiale  e  immateriale, della Regione  Campania  ad uso e fruizione di turisti, visitatori e cittadini, nel rispetto dei principi di sostenibilità ed eco‐compatibilità”. Non c’è che dire, se tutto ciò fosse realtà sarebbe sicuramente un grande passo in avanti per la regione salita all’onore delle cronache per lo scandalo Pompei . Ma così sarà perché il progetto è in stato avanzato ed è stato presentato presso la Brau (Biblioteca di Area Umanistica dell’Università Federico II), in piazza Bellini, nel corso dell’evento “Napoli, smart cities e social innovation”.Ma concretamente in cosa consisterà? Orchestra prevede l’uso degli occhiali “smart” (sotto un prototipo) per la fruizione dei beni culturali, una piattaforma tecnologica per la raccolta, la normalizzazione, la catalogazione e la fruizione integrata delle informazioni relative ai monumenti, al turismo e alla mobilità, un’applicazione per smartphone di ultima generazione che sarà una vera e propria “Guida turistica elettronica personalizzata ai visitatori del Centro Antico di Napoli (di fianco  una foto dall’alto)” e, infine, la mappatura delle realtà culturali del centro antico della città che evidenzierà tutte le botteghe artigiane e tutte le realtà che promuovono attività culturali. Orchestra, equivalente di Organization of Cultural Heritage for Smart Tourism and Real Time Accessibility, è un progetto finanziato dal MIUR, avviato 18 mesi fa, nell’ambito del programma operativo “Ricerca e Competitività Smart Cities and Social Innovation and Communities” e che vede come partner l’Università degli Studi Federico II di Napoli, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Ibm, la Lauro e le Autostrade Tech. 


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