Napoli, orto abusivo sul tetto della Certosa di San Martino

Creato il 11 novembre 2013 da Makinsud

Un abuso edilizio gravissimo e senza precedenti. È quello scoperto a Napoli, dove un soprintendente si è fatto costruire un orto sulla terrazza della Certosa di San Martino. Il gabbiotto, lungo cinque metri e alto due (vedi foto), in cui venivano coltivati ortaggi e verdure,è stato subito oggetto d’indagine e di sequestro da parte della Procura.

Un episodio incredibile, ancor di più se consideriamo che la scoperta è stata fatta da un cittadino qualunque che, dal terrazzo del Castel Sant’Elmo, ha notato la strana costruzione e l’ha fotografata. Immediato l’intervento della Procura che ha mandato gli agenti municipali a verificare di persona l’abuso. L’appartamento in questione, sulla cui terrazza è stato costruito l’orto, è affidato a Fabrizio Vona, soprintendente al Polo Museale napoletano, che non aveva le autorizzazioni necessarie a costruire l’opera.
Il pm Miraglia,
che si occupa della pratica, ha così disposto il sequestro preventivo visto che la Certosa è sottoposta a rigidi vincoli paesaggistici e monumentali.

Vona ha subito ammesso le sue colpe:Ho sbagliato e pagherò per il mio errore.Quando martedì tornerò a Napoli, rimuoverò le reti e le asticelle dell’orto, ci metterò poco,massimo un’ora. Ora non voglio autoassolvermi,non ho mai fatto illeciti e credo fermamente nella tutela dei beni artistici. La piccola struttura che ho costruito pensavo fosse meno invasiva,ma è vero,sono stato superficiale”.
Critiche, però, sulla gestione della vicenda, apparsa su tutti i media nazionali: “Il mio abuso, nei titoli di testa del Tg1, è apparso prima dell’uragano nelle Filippine e del Papa. La domanda che io mi pongo è: chi mi ha voluto colpire, sfruttando questo episodio”.

Il soprintendente deve dimettersi immediatamente” è il coro unanime che si è alzato dopo la diffusione della notizia. Istituzioni, partiti, cittadini: tutti schierati contro Fabrizio Vona.

Per lui vale quello che vale per la moglie di Cesare, non ci possono essere ombre sul suo operato” è il commento di Tommaso Montanari, docente di Storia Moderna all’Università Federico II, che aggiunge: “In Italia i soprintendenti vivono nei musei, una sorta di risarcimento per il loro basso stipendio ma, a questo punto, meglio pagarli di più e farli alloggiare altrove. Facendo così,tolgono un bene alla collettività. Sia chiaro, nulla giustifica quanto fatto da Vona che, secondo me, dovrebbe subito dimettersi, altrimenti non avremo mai quella credibilità che chi occupa quei ruoli deve necessariamente avere“.


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