Cruciali per arrivare alla verità sono state le riprese-video che gli inquirenti hanno ottenuto grazie all’installazione di telecamere nascoste. Le stesse hanno dato testimonianza di almeno 66 episodi di maltrattamento.
Le tre insegnanti (Carmela Graziano, 59 anni, di Palma Campania; Giovanna Donnarumma, 39 anni, di San Gennaro Vesuviano e Rosa Ambrosio, di 38 anni, di Castellammare di Stabia) sono ora ai domiciliari.
Non solo strattoni e spinte ai bambini ma anche imprecazioni e attacchi verbali che avrebbero spinto i genitori a sporgere denuncia. Inoltre, come documentano gli investigatori, sarebbe particolarmente grave il danno psicologico derivato ai fanciulli, i quali dopo il “rimprovero” venivano posti “in disparte dal resto della classe, in silenzio. Li si vede abbassare lo sguardo, rifugiare la testa tra le braccia, distendersi a terra a lungo a faccia in giù, fissare tristi il loro aguzzino consolati solo dalla carezza di qualche compagno”.
In una delle riprese si vede una piccola disabile veniva tenuta su un seggiolone “estraniata da ogni attività collettiva, e addirittura bloccata nelle sue aspirazioni di coinvolgimento nelle dinamiche collettive”.
Il dirigente scolastico dell’istituto, Rosario Cozzolino, si è detto incredulo e inconsapevole dell’accaduto: “Nulla faceva trapelare che si stesse perpetrando un reato del genere tra le mura di quella che io stesso vivo come la mia casa, nell’ambito di una comunità che considero alla stregua della mia famiglia”.
“Prima di essere maestre sono delle mamme. Da quattro anni condividiamo le aule di questo plesso con le nostre colleghe arrestate. Nessun genitore ha mai denunciato maltrattamenti ai danni dei propri figli. Sappiamo solo che nessun bambino è stato costretto a rivolgersi all’infermeria dell’istituto, e mai si è reso necessario l’intervento dei medici”, hanno dichiarato con sconcerto gli altri docenti, colleghi delle arrestate.
Tra la paura e lo sconcerto di questo piccolo Comune del napoletano si attendono ulteriori sviluppi. A voler far giustizia e sostenere gli abitanti che hanno subito giustizia è intervenuto anche il sindaco Vincenzo Carbone: “Sono rimasto sbigottito e attonito, conosco le insegnanti e le loro famiglie, ma conosco anche la precisione con la quale i carabinieri hanno condotto le indagini”, e aggiunge: “Se dovessero essere confermate le gravi accuse che vengono rivolte alle insegnanti voglio sottolineare che il sindaco è dalla parte dei bambini e dei genitori. Anche io sono padre e non vorrei mai che i miei figli venissero maltrattati. Anzi, valuteremo se costituirci parte civile a un eventuale processo”.