Napoli “protetta” dalla camorra contro l’Isis? Risponde l’intelligence

Creato il 20 novembre 2015 da Vesuviolive

“Grazie alla presenza delle mafie, il sud Italia corre meno rischi per quanto riguarda gli attacchi terroristici. Questa è la tesi che, negli ultimi giorni, ha preso piede nei discorsi delle persone e in alcuni articoli di giornale, rincuorati quasi dalla presenza della camorra in Campania, poiché potrebbe evitare il peggio.

Fanpage ha rivolto questa domanda a un uomo italiano che si occupa di alcune attività di intelligence e che ha preferito restare anonimo; l’interlocutore, dall’identità nascosta, si interessa, nello specifico, di contrasto alle mafie, lavorando tra Roma e il sud Italia. E alla domanda se l‘Isis non passa al sud per la presenza della mafie, l’uomo risponde: “Molti in Italia hanno una idea dell’Isis che sembra un film di Checco Zalone. Non è così, ci troviamo davanti a persone disposte a tutto in nome di questa guerra e mi pare che i fatti di Parigi lo dimostrino chiaramente.”

Il discorso poi si concentra su Napoli e Caserta, le quali sono state punti nevralgici per il traffico di armi e la produzione di documenti falsi. Luoghi che potrebbero essere utili ai terroristi, nonché funzionali per le dinamiche organizzative. Tuttavia, “se il principio stesso del terrorismo è generare caos, ovvero la violenza indiscriminata, l’azione improvvisa e destabilizzante come possiamo dirci al sicuro? Certamente Napoli non è un punto nevralgico come ai tempi della Guerra Fredda con la base Nato.”

Dunque anche l’ipotesi della salvezza grazie alla presenza di zone franche è da escludere. Napoli, come Roma e come le altre grandi città europee possiede poli d’attrazione e di concentrazione che potrebbero essere futuri bersagli. Ma vivere di allarmismi e preoccupazione è futile in tempi del genere. Serve solo a generare bizzarre idee (proprio come quella che le mafie fermino l’Isis) e false legende, figlie del fanatismo socio-mediatico dilagante.