Napoli: scoperto ambulatorio ginecologico clandestino

Creato il 17 aprile 2015 da Yellowflate @yellowflate

Napoli, scoperto dai Carabinieri un ambulatorio medico cinese "in nero", gestito in pieno centro in città. L'ambulatorio pare fosse gestito da una donna e specializzato in vari interventi di ginecologia. I reati ipotizzati per la titolare, una cinese 35enne, residente a Napoli, incensurata sono di esercizio abusivo di una professione, allestimento abusivo di laboratorio medico chirurgico e importazione illecita di medicinali da paesi extraeuropei. I militari hanno accertato anche che la donna aveva, abusivamente, approntato nel suo appartamento uno studio medico specialistico in medicina generale e ginecologia, esercitando da diversi mesi, la professione medica a favore della comunità cinese, formulando diagnosi, prescrivendo visite specialistiche ed iter terapeutico, nonchè vendendo i farmaci necessari per le cure.

Tra questi, alcune confezioni di farmaci cinesi contenenti componente chimico idoneo anche a indurre l'aborto entro i primi due mesi di gestazione, alcuni ferri per uso chirurgico e 2 apparati per ecografia con 5 litri di gel ecografico. In particolare, insieme ai colleghi dei Nas di Napoli, nel frattempo intervenuti a supporto, sono stati sequestrati: una macchina per aerosol, un bisturi elettrico, uno sterilizzatore ad ultrasuoni, un misuratore di pressione, una pompa medica a pedale, 7 pinze chirurgiche, 13 sistemi contraccettivi modello spirale, un kit completo di ferri chirurgici per effettuare aborti, un artigianale lettino ginecologico; 35 kg di farmaci italiani di varie tipologie, tra cui antibiotici per infezioni uro- genitali femminili, la cui provenienza è in fase accertamento; 46 kg di farmaci cinesi, tra cui medicinali vietati in Italia, specifici per l'aborto chimico e l'induzione del travaglio, 18 kg di soluzione salina, 76 kg di bottiglie per flebo; numerosi accessori medici (aghi, siringhe, lacci emostatici, filodesflussori), documentazione contabile, nonchè analisi cliniche; fotocopie di documenti d'identità intestati a diversi connazionali e 4.492 euro in denaro contante, il tutto nascosto in una intercapedine tra due mura. Per Il laboratorio sono ovviamente scattati i sigilli.


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