13.03.2015, ore 17:00
Le osservazioni astronomiche e la trasposizione fantastica degli elementi più estremi della ricerca scientifica trovano un’importante sintesi in una delle figure più poliedriche dell’astronomia italiana di metà Ottocento, Ernesto Capocci.
Nipote del fondatore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Federigo Zuccari, direttore della specola napoletana, scienziato apprezzato in Italia e all’estero per la raffinatezza delle sue osservazioni, tanto da essere definito “l’Encke dell’Italia”, ebbe un importante ruolo politico nella Napoli costituzionale del 1848 e nei processi di formazione dell’unità nazionale. La sua ostinata fede liberale gli fece perdere, nel 1850, la direzione dell’Osservatorio.
Solo nel 1860 Garibaldi gli ridiede i ruoli perduti e poco dopo venne nominato senatore del Regno. La complessità della figura di Ernesto Capocci si amplifica per la sua visione moderna di divulgatore scientifico. Si cimentò con la Commedia, spiegando con un linguaggio semplice tutte le conoscenze astronomiche messe in versi da Dante. Inoltre, si servì della forma letteraria del dialogo per interessare alle sue ricerche astronomiche, le comete, chi vedeva l’astronomia come una scienza astrusa. Infine, nel 1857, Capocci scrisse un breve quanto intenso racconto, Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna l’anno di grazia 2057, anticipando di otto anni la pubblicazione del più noto romanzo fantascientifico “Dalla Terra alla Luna”.
Partendo da questa primogenitura, l’INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte ha voluto dedicare a Capocci, a conclusione delle iniziative promosse durante il 2014 per il 150° anniversario della sua morte, una mostra dal suggestivo titolo: Napoli patria della fantascienza: dagli infiniti mondi di Giordano Bruno al primo viaggio alla Luna di Ernesto Capocci. La mostra, curata da Emilia Olostro Cirella e dal Mauro Gargano, verrà inaugurata il 13 marzo e resterà aperta al pubblico fino al 30 aprile.
Nel salone delle colonne sarà raccontata, attraverso testi, stampe, e documenti provenienti da diverse istituzioni storico-scientifiche e da collezionisti privati la visione (ultra)scientifica e la sua trasposizione fantastica che, a partire da Giordano Bruno e le eretiche intuizioni degli esopianeti, passando per Archerio Filoseleno e il racconto dei “Seleniti”, fino al viaggio fantastico di Pulcinella sulla “bella Cinzia”, ha sempre caratterizzato l’interesse, tra il serio e il faceto, che questa terra nutre per l’ignoto.
“L’apertura della mostra” – ci anticipa il direttore Massimo Della Valle- “sarà affidata ad Alessandra Rotundi docente all’Università di Napoli “Parthenope” con una relazione dal titolo: Viaggio nel Sistema Solare: la ricerca delle origini, la ricerca della vita. Alessandra Rotundi condivide con Capocci l’interesse per lo studio delle comete, in particolare è impegnata ad analizzare i dati registrati dallo strumento GIADA che è a bordo della sonda Rosetta dell’ESA.
Il prossimo incontro, si terrà il 31 marzo, e avremo il piacere di ospitare Giuseppe de Natale, direttore dell’Osservatorio Vesuviano con una relazione ispirata ad un classico tema della fantascienza: Viaggio al centro della Terra.”
La mostra ha avuto il patrocinio dalla Regione Campania, dai Comuni di Napoli, Nola e Picinisco, dall’Accademia dei Lincei e dall’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL.
Fonte: Media INAF | Scritto da Maria Teresa Fulco