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Napolitano: il pessimismo di Pasolini "non era del tutto infondato"

Creato il 22 febbraio 2011 da Gaetano61
Napolitano: il pessimismo di Pasolini Sull'ultimo numero de L'Espresso, segnalo un articolo di Walter Veltroni e Gianni Borgna sul caso della morte di Pier Paolo Pasolini. Gli autori ripercorrono le novità emerse negli ultimi anni, una serie di elementi che sembrano cambiare lo scenario che portò, nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975 all'idroscalo di Ostia, all'uccisione dello scrittore. Nella chiusa dell'articolo, Veltroni e Borgna si augurano che gli accertamenti in corso, a partire dai rilievi del RIS dei Carabinieri sul corpo dello scrittore, portino finalmente luce su quell'episodio. Sempre con riferimento a Pasolini, nell'intervista che il presidente della Repubblica ha rilasciato qualche giorno fa al quotidiano tedesco Welt am Sontag, Napolitano ricorda il suo legame di stima con l'intellettuale casarsese, descrivendolo come "un visionario - e le sue visioni erano spesso cupe. Ma senza dubbio presagì alcuni sviluppi che poi si verificarono veramente. Il suo pessimismo non era del tutto infondato". Dallo speciale punto di osservazione di un presidente della Repubblica,  nella temperie politica che stiamo vivendo, queste parole fanno meditare.

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