Il Capo dello Stato ha scritto a Schifani schierandosi di fatto contro il premio di maggioranza:
Ma per il capo dello Stato il testo è perfettibile. Anzi va perfezionato, soprattutto su un punto: occorre “evitare il ricorso a incentivi e vincoli tali da indurre a vasti raggruppamenti elettorali di dubbia idoneità a garantire stabilmente il governo del Paese”.
Non è un dettaglio tecnico. Ecco la scelta di sottolineare il passaggio con un intervento scritto. È un passaggio politico. Su cui per il Quirinale andava data enfasi, stimolando reazioni delle forze politiche di qui a mercoledì, quando il testo sarà approvato in commissione. Al momento prevede un premio proprio del l 12,5 per cento al raggruppamento che arriva primo. Il punto non è se è tanto o poco. Il disappunto del capo dello Stato riguarda il principio in sé. Che non rappresenta un passo in avanti. Lo spiega all’Huffpost il costituzionalista Michele Ainis: “Nelle parole di Napolitano c’è la preoccupazione per una legge che favorisca le grandi ammucchiate fatte per vincere e non per governare, come accadde ai tempi del governo Prodi”.
Su Huffington Post si ipotizza che Napolitano voglia una legge elettorale in gradi di riconsegnare a Monti le chiavi di Palazzo Chigi:
Se diventasse legge il testo approvato, per fare un esempio, il Monti dopo Monti sarebbe possibile, ovviamente dopo il voto. Però ci si arriverebbe in modo abbastanza tortuoso: si andrebbe al voto con cartelli elettorali ampi, perché il primo che arriva si prende il premio se uno vince, e quindi andrebbe al governo il solito caravan serraglio, tipo alleanza di Vasto; se poi non riuscisse a governare a quel punto si smonterebbero in Parlamento, per richiamare d’urgenza Monti.
Ecco l’invito implicito “no alle coalizioni”, di cui i partiti non possono non tenere conto, almeno così è stato inteso dagli sherpa dei vari partiti in materia.
In sostanza il Presidente vuole il proporzionale puro per distruggere le coalizioni e garantire maggiore stabilità. Stabilità? Ma dove era Napolitano nei cinquant’anni di proporzionale quando i governi duravano lo spazio di una stagione?
Il Capo dello stato spinge per ottenere una legge elettorale che riproponga l’esistente ovvero i tre principali partiti in appoggio ad un tecnico. Rendere ‘stabile’ una situazione di emergenza.
Siamo condannati a fare la fine della Grecia, politicamente parlando? Destra e Sinistra insieme per appoggiare un governo di grande intese? Napolitano dia una occhiata a cosa accade nel paese ellenico, dove Alba dorata, il partito nenoazista, sta incrementando i suoi voti proprio grazie al governo bipartisan.
L’alternanza politica è necessaria! E’ doverosa! L’Italia si trova in questo stato proprio grazie alla mancanza di alternanza tra destra e sinistra negli anni successivi al dopoguerra.