13 ottobre 2014 di Redazione
La facciata della chiesa di San Domenico di Nardò, continua a rivelare le sue innumerevoli particolarità. Adesso ancora di più con l’aiuto della tecnologia. Paolo Marzano, dell’ “Osservatorio sulla città” di Nardò, grazie al team coordinato da Fernando Pero, ne coglie e ne indica alcune chiavi di lettura, proprio, in questo video.
Una vera e propria ‘storia sospesa’, come la chiama il curatore, offerta finalmente agli occhi di tutti i cittadini … ‘del mondo’. La particolare efficacia della tecnologia dei ‘droni’, agevola il racconto scolpito, orientando l’attenzione sulla ricca, densa, enigmatica e per niente affatto, bizzarra o barocca, facciata.
Teorizzato da tempo, da alcuni scritti, dello stesso Paolo Marzano, il potenziale de “L’occhio alato albertiano o del drone contemporaneo”, ora si è potuto realizzare, e questo video, ne è la prova concreta. “Si provvederà, in un secondo momento — dice il curatore — a commentare questi fotogrammi, ma ora godiamo dell’ impatto generale e, oserei dire, ‘corale’ dell’opera, popolata da innumerevoli, originali personaggi. Al contempo, percepiremo l’emozione nel riconoscere la grandezza dell’architettura che li contiene e poeticamente li avviluppa, ordinandone le diverse voci. Ci muoveremo vestendoci del ‘drone’ e comprenderemo le componenti chiare dell’arte; il tempo (del viaggio), lo spazio (del luogo), la mente (la curiosità) e la narrazione ‘visiva’ (la conoscenza che ne consegue). Forme, volumi, significati, simbologia, sono scrutati dinamicamente dall’indagine della telecamera ‘quadricottera’ che fluttua, rinnovando e rileggendo (rinominando) un contesto storico incredibilmente ricco di influenze europee e riferimenti culturali, già conosciuti e utilizzati all’epoca della costruzione della facciata”.
5 minuti di vero spettacolo (per il viaggio sulla superficie della facciata) che lascerà a bocca/occhi aperti, e farà conoscere da vicino, di quanta bellezza siamo circondati. Si ringraziano i collaboratori, i tecnici e gli sponsor, con i quali si è lavorato da prima dell’estate, auspicando che, anche da questi brevi video, si possano trarre ‘episodi’ utili a motivare un maggiore rispetto dell’ambiente, una concreta valorizzazione dei centri storici e una necessaria azione di salvaguardia dei nostri tesori d’arte e d’architettura.