PC - PS3 - Xbox 360
PC
Genere: Gioco di Guida, Simulazione
Sviluppatore: Eutechnyx
Produttore: Deep Silver, Eutechnyx
Distributore: Koch Media
Lingua: Inglese
Giocatori: 16
Data di uscita: 18/02/2014
EUR 49,48EUR 39,58 |
Dopo pochi mesi dalla versione 2013, Eutechnyx immette sul mercato Nascar ’14. A differenza di quanto avvenne nell’estate scorsa, il capitolo giunto pochi giorni fa su PC tramite Steam arriverà anche in versione retail nel mese di marzo, senza alcuna esclusione per PlayStation 3 e Xbox 360. Collaudata la formula, divertente ed appagante da tempo, ecco quindi giungere un nuovo capitolo della serie che ha il compito di mantenere alti i livelli visti con la passata produzione, ma ci sarà riuscito? Oppure la mossa commerciale ed una così breve distanza di sviluppo hanno influenzato in parte questo processo? Non ci resta che scoprirlo assieme…
Anno nuovo, gioco vecchio. In sintesi, Nascar ’14 è proprio questo. Forti di un bagaglio tecnico e contenutistico costato anni ed anni di lavoro, il team di Eutechnyx è ormai specializzato in titoli Nascar; un bene, questo, considerata l’assenza di un valido esponente da anni ed anni. Così, da pochi giorni è stato rilasciato ufficialmente quello che potremo definire un “gioco vecchio”, perché diretta evoluzione di quel Nascar The Game: 2013 che recensimmo l’estate scorsa. Diretta evoluzione, sì, ma di quelle davvero microscopiche. Eccezion fatta per i menu di gioco rivisti, qualche miglioramento grafico, sul matchmaking online e dell’inserimento di una nuova modalità, il videogioco di cui ci apprestiamo a parlare è identico e spiccicato al suo predecessore. La mossa, di carattere puramente commerciale, è stata dettata da Deep Silver, volenterosa di portare in Europa questo sport su console, nello specifico su PlayStation 3 e Xbox 360. Superato così l’impatto per i nuovi menu, più belli ed ispirati di quelli passati, ci troveremo difronte allo stesso titolo di sempre che dona il massimo divertimento nella sempre solida modalità carriera strutturata in stagioni da 38 eventi, longeva, rigiocabile, dura ed eccitante, soprattutto se siete tra quelli che decideranno di accompagnare ad essa l’assenza completa di aiuti ed un buon volante. Il sistema di guida è il fulcro attorno a cui ruota tutto, come in passato: gestibile ed appagante con un volante, tanto quanto con un classico gamepad, ed adatto a tutti: dai novizi che non ne vogliono sapere di togliere gli aiuti sulla trazione, in frenata o sulla direzionalità della propria stock car, a chi invece si fa beffe di queste features e non ne sente il bisogno. Sarà dura arrivare in fondo, tagliare il traguardo per primi, in particolar modo se deciderete di settare la lunghezza degli eventi in modo tale da compiere il 30-50% dei giri reali previsti in quella competizione: questo si tradurrà in corse di almeno trenta/quaranta minuti, girando sull’ovale ai trecento chilometri orari costanti per una cinquantina di giri. E poi i danni meccanici, potreste forare dopo un contatto, o avere noie al motore piuttosto che al cambio in fase di ripartenza; o, stanchi delle tornate, sbagliare i tempi di rientro o di uscita ai pit stop, beccandovi una penalità. Ad andare bene.
L’ecosistema di gioco è rimasto quindi lo stesso di sempre: situazioni emozionanti e corse pericolosissime contornate da auto che sfrecciano a più non posso, effetti particellari e guasti meccanici, pneumatici che dopo ogni giro perdono grip facendo calare le prestazioni su giro consentendo alla vettura di “scodare” in caso di sorpassi estremi sulle rialzate. Per limitare al massimo questi problemi andranno fatte le opportune modifiche al setting della propria vettura, grazie alle prove di gara, gestendo decine e decine di parametri che sarebbe meglio non toccare se non si è mai stati bravi collaudatori, più o meno virtuali. Per limitare al massimo il consumo delle gomme, così come per mantenere quanto più costante la propria velocità, c’è bisogno anche si adottare uno stile di guida pulito e veloce: la percorrenza della giusta traiettoria, soprattutto in ingresso di curva, è indispensabile, ma è quasi impossibile sfruttarla fin da subito per la presenza massiva di auto tutt’intorno. Massima attenzione quindi alle manovre da compiere, che potrebbero arrecare danno alla nostra autovettura ed ai concorrenti, costringendoci ai pit stop per problemi di sorta o facendoci perdere posizioni e velocità. In ogni caso, ad ogni incidente grave la corsa sarà interrotta e si ripartirà, come avviene nella vera Nascar. Questo spezza il ritmo e rende il tutto più realistico, ma è altrettanto innegabile che in altre circostanze vi troverete tagliati fuori soltanto perché un folle dietro di voi ha deciso di lanciarsi sul vostro paraurti, anziché usare il freno. L’IA è quindi aggressiva, spesso il giusto, in alcuni altri casi troppo, e a parte qualche incertezza in alcune circostanze si comporta egregiamente, considerate le tante variabili presenti in gioco. A tal proposito, i continui consigli via box (ovviamente in lingua Inglese) potrebbero fornirvi supporto necessario per capire meglio quante auto sono al vostro interno, o all’esterno, e quanti siano i secondi che vi separano dalla testa della gara o dai vostri inseguitori, anche se l’interfaccia di gioco ci concede più d’una di queste informazioni. Attenzione però, perché per essere più veloci e per guidare un bolide il più affidabile possibile il sistema di upgrade si renderà necessario: grazie ai piazzamenti ottenuti in gara otterremo un determinato numero di crediti dagli sponsor, che potremmo spendere in ricerca e sviluppo, miglioramenti al motore, all’aerodinamica, alla trasmissione, allo chassis e così via; si tratta di quello che a tutti gli effetti è lo stesso ed identico sistema di upgrade visto in Nascar The Games: 2013.
“IDIOTA COME UN COMPUTER”In generale, che poi è un po’ cosa scontata in qualsiasi titolo corsaiolo di stampo simulativo, serve pratica per governare al meglio l’autovettura ed essere puliti, veloci, insuperabili. La modalità Highlights, vera ed unica new-entry di questo Nascar ’14, ne è una limpida testimonianza: saremo chiamati a rivivere momenti storici della Nascar, ripercorrendo le gesta di grandi piloti. Qui il fallimento non è contemplato, bisognerà conseguire l’obiettivo previsto e ritentare in caso di insuccesso. Nessun errore è permesso, velocità, traiettorie pulite ed assenza di contatti sono fondamentali, e già solo quest’ultimo particolare costituisce una mezza impresa in un titolo come Nascar ’14, in cui oltre quaranta piloti agguerriti scendono in pista senza esclusione di colpi. Tanta delusione per il comparto multigiocatore, ancora una volta. Fino a sedici giocatori online potranno sfidarsi in una serie di eventi, ma se i tempi di attesa per entrare in partita sono stati ridotti rispetto al passato, lo stesso non possiamo dire per il gioco sporco, messo costantemente in atto da chi è dietro e non riesce a sorpassare nemmeno sfruttando la scia; così facendo, nel 99% dei casi ci sarà una ripartenza, con tutti gli eventuali problemi del caso: rotture, ingresso ai pit obbligato, ripartenza nella coda del gruppo. Insomma, tutto ciò è poco adatto all’online e ad una community (prevalentemente americana) che non ha ancora capito come giocare pulito, perché abituati male, indisciplinati e tutt’altro che forti come tempi su giro. Fortuna vuole che un videogioco del genere sia poco adatto ai nostri territori, altrimenti a tante manovre scorrette avremmo dovuto ascoltare anche imprecazioni assortite – magari in dialetti a dir poco orribili – di questo o quell’altro videogiocatore. Sarebbe stato davvero insopportabile.
Sul fronte tecnico il risultato si attesta pressapoco sui livelli del precedente titolo. Con lo stesso motore grafico e fisico il team di sviluppo è riuscito ad apportare piccoli miglioramenti alle visuali, con l’inserimento di interni rinnovati per le varie autovetture, e con la confermata solidità nella riproduzione dei tracciati caratterizzati da ottimi dettagli – eccezion fatta per il pubblico sugli spalti – oltre che di una fluidità che farebbe invidia anche a produzioni ben più blasonate di questa. Quarantatré auto su circuito, incidenti a non finire, effetti particellari, fumo, rombo dei motori, pit stop: tutto questo rende l’esperienza di gioco credibile e non assisterete nemmeno ad un piccolo calo di frame rate, un risultato tutt’altro che di poco conto. Rimane qualche perplessità per la qualità di alcune textures o della deformabilità dei veicoli – rimasta identica a quella vista in Nascar The Game: 2013 – ma a conti fatti la realizzazione perfetta delle autovetture dei team ufficiali, con annesse fantastiche livree, e l’impatto scenografico derivante dalla presentazione degli eventi di gara, fanno di Nascar ’14 un buon esponente di questo motorsport, anche perché ormai unico nel suo genere e privo di concorrenza. Fa meglio la parte sonora della produzione, piena zeppa di fantastici brani rock ed aggressivi che intrattengono bene tra un menu ed un altro, perché in gara vi servirà sentire il “rumore dei nemici”, pronti dietro di voi a sfruttare la scia per sorpassarvi all’ultima tornata, magari non prima di avervi fatto assaggiare un po’ della loro carrozzeria sul vostro posteriore… La stessa bontà è comunque presente anche nell’effettistica generale costituita dal rombo delle stock car, dagli effetti di urti, cappottamenti, strisciate sui muretti di cemento, segno che quanto già visto nella passata produzione non è andato perduto.
È passato troppo poco tempo da Nascar The Game: 2013 per sperare davvero che questo Nascar '14 arrivasse sul mercato come l'esponente definitivo. Eutechnyx nei pochi mesi che ha avuto a disposizione è riuscita a migliorare aspetti marginali, migliorando un po' la resa visiva, i menu di gioco, il matchmaking online, scontrandosi però contro barriere più alte del previsto. L'arrivo del videogioco anche in formato retail e su console – a partire da fine marzo – ha fatto lievitare i costi che si sono abbattuti anche nella versione digitale per PC, da noi provata, prezzata a circa cinquanta euro: venti in più del precedente Nascar, che nelle ultime ore ha addirittura subito un deprezzamento definitivo a meno di venti euro. Va da sé che, alla luce dei pochi miglioramenti di contorno apportati in Nascar '14, puntare ad un investimento di questo tipo oggi è assolutamente sconsigliato, a meno che non amiate alla follia questo sport e non vediate l'ora di cimentarvi in nuove stagioni, da vivere sui trecento chilometri costanti. Ciò non nega la bontà complessiva del “nuovo” Nascar, che mantiene le forti basi del predecessore, ma proprio per questo (ed in virtù di un prezzo così alto) i presupposti per aspettarsi qualcosina in più c'erano tutti. La nostra speranza è che non diventi come ogni altra serie sportiva annuale, perché la strada intrapresa sembra essere proprio quella... ZVOTO 7