Inutile dire che il PanSorriso è piaciuto a tutti. La delicatezza e la leggerezza che lo contraddistinguono, uniti agli aromi tipici delle due versioni presentate, fichi e arance, hanno raccolto consensi e plausi dai giornalisti, dagli esperti, dai cittadini del luogo e, soprattutto, dai numerosissimi turisti italiani e stranieri giunti in città per l’importante evento.
Anche il nome, il logo e l’originale forma di questo nuovo prodotto della pasticceria salentina sono piaciuti molto. L’icona che lo caratterizza richiama anche la forma con cui il PanSorriso si presenta al consumatore, ossia un sole sorridente, simbolo emblematico di questa terra. Il nome mette allegria soltanto a pronunciarlo e poi, è stato sperimentato in questi giorni presso lo stand in piazza, è sufficiente assaggiarne un pezzo per entrare in uno stato di buonumore. Il sottotitolo (“Ha il Salento dentro”) invece la dice lunga sulla sua caratteristica principale.
E sarà probabilmente proprio questa sua caratteristica che ne decreterà la fortuna. Sì perché è convinzione consolidata che i dolci più sono buoni e più sono dannosi per la salute, mentre oggi c’è il PanSorriso che è un prodotto dolciario in grado di unire un gusto eccellente all’uso di ingredienti assolutamente naturali e sani, perfettamente in linea con la dieta mediterranea nostrana, i quali, pertanto, lo rendono paradossalmente salutare. Diamo il benvenuto, quindi, al dolce italiano della salute.
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La Dieta Med-Italiana (in inglese Med-Italian Diet) è il progetto con cui i giovani salentini, promotori del movimento “Repubblica Salentina”, stanno mettendo in piedi una nuova e incisiva strategia di marketing, capace di tradurre in business l’importantissimo riconoscimento mondiale della dieta mediterranea quale “Patrimonio immateriale dell’umanità” da parte dell’Unesco. L’idea è quella di far comprendere ad inglesi, americani, tedeschi, canadesi e al resto del mondo che l’ultracentenario stile alimentare italiano è in assoluto il regime più indicato per nutrirsi in maniera sana, per prevenire e combattere malattie importanti (ipertensione, arteriosclerosi, diabete, malattie cardiovascolari, obesità, …), per mangiare bene senza rinunciare al gusto e, infine ma non meno importante, per raggiungere la sospirata sostenibilità ambientale. Se questo obiettivo fosse raggiunto, si otterrebbe un notevole incremento della domanda dei nostri prodotti agroalimentari ed un incisivo ed importantissimo aumento del numero di visitatori stranieri interessati a conoscere la nostra cucina. Come dire, commercio e turismo in un colpo solo.