Magazine Attualità

Nasce la Celac, la sfida dell’America Latina agli Stati Uniti

Creato il 03 dicembre 2011 da Eldorado

Nasce la Celac, la sfida dell’America Latina agli Stati UnitiÉ stata fondata ufficialmente oggi a Caracas con la partecipazione di tutti i membri degli Stati latinoamericani e caraibici. La Celac è la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños, appunto, e anche se quasi nessuno lo dice, dalle intenzioni sembra destinata a soppiantare l’Osa, l’Organizzazione degli Stati Americani (gli unici ad affermarlo senza giri di parole sono stati Rafael Correa e Daniel Ortega). In fondo, una Comunità americana senza Stati Uniti e Canada lancia un messaggio abbastanza chiaro sulla necessità di una struttura che sia prettamente latina ed indipendente da un centro che ha quasi sempre pesato unilateralmente in quanto a decisioni ed iniziative.   

I commenti sono prudenti e moderati: da più parti si sottolinea che il Celac non è un’organizzazione (dispendiosa e, appunto, organizzata visto che ha bisogno di sedi, personale, burocrazia) ma una comunità dove il lavoro filtra attraverso commissioni e riunioni che non hanno bisogno di una struttura fissa. A margine, però, non sono passate inosservate alcune dichiarazioni sulle funzioni del Parlatino –il Parlamento latinoamericano- che aspira a diventare l’organo legislativo del Celac. Anche se non se ne sente quasi mai parlare, il Parlatino esiste da tempo. Fondato nel 1964 a Lima con il compito di preservare la democrazia ed infondere la cultura di integrazione, è uno strumento che nella realtà ha funzionato con il contagocce e che non ha mai preso decisioni rilevanti. Gli storici contrasti tra i paesi latinoamericani ne hanno limitato le funzioni, però ora è stato rispolverato per l’occasione. Attualmente la sua sede è a Panama che, forte della sua posizione geografica e di centro nevralgico del commercio continentale, ha già proposto di ospitarne definitivamente gli uffici.

Da queste premesse, risulta evidente che il Celac cela qualcosa di più profondo della necessità di riunione tra i paesi latinoamericani ed è la atavica esigenza di slegarsi dall’ingerenza statunitense. Chávez, da buon anfitrione, parla di occasione unica, la pietra miliare che porterà alla creazione della Patria Grande. In una regione malata di organismi (Alba, Mercosur, Pacto Andino, Parlacen, Calc, Grupo de Río eccetera) è però bene andarci cauti ed aspettare, anche per capire quale sarà il raggio di azione della Comunità.

All’Osa, intanto non resta che incassare. Il suo segretario generale, il cileno José Miguel Insulza, ha dichiarato che con il Celac nasceranno ¨naturali coincidenze¨, ma che si tratta di un’occasione per ¨arricchire il dialogo latinoamericano¨.

E alla Casa Bianca che dicono? La diplomazia Usa glissa. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Mark Toner, ha letto un caustico comunicato nel quale si ribadisce che l’Osa (che ha sede a Washington) è l’unico organismo riconosciuto per trattare i temi riguardanti i paesi americani. L’unico accenno al Celac è venuto attraverso un gelido: ¨Gli Stati Uniti collaboreranno sempre con i gruppi subregionali in forma costruttiva¨. Insomma, a Washington sono piccati. E ci mancherebbe altro, visto che i paesi latinoamericani hanno imparato a camminare e da soli e se la stanno cavando pure bene.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :