Per salvare gli olivi si sono attivati anche il prefetto di Lecce, la provincia e le associazioni ambientaliste.
L’associazione “i custodi di Olivinopoli” si è fatta subito promotrice di una petizione pubblica sul web che in meno di 10 giorni ha raccolto più di 2.300 firme.
E’ arrivata presto la pronta disponibilità dell’Anas che ha garantito l'espianto e il reimpianto degli alberi di olivo e la disponibilità a sostenerne le spese privilegiando i terreni di accoglienza di demanio pubblico.
Sull’onda dell’iniziativa intrapresa dai sindaci di alcuni comuni come quelli di Minervino e di Uggiano la Chiesa, l’associazione “i custodi di Olivinopoli” si è fatta promotrice della creazione del “Parco degli Olivi Salvati”.
Per creare il parco degli olivi salvati, sostiene Angelo Amato, presidente dell’associazione “i custodi di Olivinopoli”, si chiede a ciascun sindaco di destinare dei terreni agricoli incolti di proprietà demaniale per ricevere gli olivi espiantati (mediamente 4 ettari sono necessari per ricevere 1.000 piante).
In tal modo si viene a creare un “parco diffuso degli olivi salvati” in terreni pubblici che verranno messi in rete e collegati con sentieri itineranti da percorrere in bicicletta, a cavallo o con gli asini, per far conoscere ai salentini e mostrare ai turisti lo splendido mondo rurale che sta alle nostre spalle.
La custodia, la cura e la gestione degli olivi salvati verrà affidata a cooperative di giovani disoccupati, per produrre olio extravergine di oliva biologico e realizzare una serie di attività didattiche, educative e ricreative e percorsi enogastronomici in linea con le attività predisposte dall’associazione “i custodi di Olivinopoli” come quella dell’adozione degli olivi a distanza.