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Nascite in Italia: sempre meno, ma migliorano le condizioni di salute

Creato il 31 gennaio 2012 da Mondoinformazione @matteopartenope

genitori con bambini 150x150 Nascite in Italia: sempre meno, ma migliorano le condizioni di saluteNascite in Italia: presentato il il ‘Libro Bianco 2011, La salute dei bambini’ a Roma. Vediamo insieme i risultati

Nascite in Italia in calo, buona però la salute.

L’Italia ormai è il paese dei nonni. Anche i dati  dotati dall’Istat lo dimostrano: sugli indicatori democratici ,forniti il 1 gennaio 2012, si evidenza che i bambini fino a 14 anni d’età si estendono sul territorio italiano per una percentuale pari al 14% contro il 65,3% rappresentato da individui dai 15 a 64 anni; Il  20,6% ,invece, è rappresentato dagli ultra 60enni; C’è anche una piccola percentuale considerevole, il 6,1%, rappresentato da persone  di 80 anni e piu’. Tanti nonni ma pochi nipoti!

Infatti, la natalità si è quasi dimezzata dal 1871 al 2009 (-74,25%) e attualmente si assesta a 9,5 bebe’ ogni mille abitanti contro, ad esempio, 12,8 della Francia.

In merito, oggi a Roma, è stato presentato il ‘Libro Bianco 2011, La salute dei bambini’, realizzato da Societa’ Italiana di Pediatria (Sip), Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Societa’ Italiana Medici Manager che mostra come, nel nostro paese, le nascite vanno sempre di più a abbassarsi ma che in generale la salute dei bambini è buona.

Al nord si registrano il maggior numero di nascite grazie alle migliori misure di welfare presenti sul territorio rispetto ad altre regioni: nel biennio 2008-2009 i valori piu’ alti di natalita’ si registrano nella Pa di Bolzano (10,7 per mille), nella Pa di Trento (10,4) e, a pari merito, in Valle d’Aosta e Campania (10,3), mentre i valori piu’ contenuti si riscontrano in Molise (7,6), Liguria (7,7) e Sardegna (8,1).

Secondo Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene della Facolta’ di Medicina e Chirurgia dell’Universita’ Cattolica di Roma, ”L’Italia non e’ un Paese a misura di bambino tutte le politiche del welfare non sono orientate ai bisogni dell’infanzia e non incentivano le giovani coppie a mettere su famiglia”.

Il rapporto, inoltre, segnala  che nel periodo 2003-2008 sia la mortalita’ infantile (entro i 12 mesi) sia quella neonatale (entro il primo mese) sono notevolmente diminuite, rispettivamente dell’8,7% e del 9,9%. Ci sono pero’ forti differenze regionali, con quella infantile al minimo (1,6 casi per 1.000) per la Pa di Trento mentre il primato negativo (4,82 casi per 1.000) e’ della Calabria.

Rimane un punto cruciale anche il numero in aumento dei bambini con problemi di peso a causa di cattive abitudini alimentari. Ciò si riscontra maggiormente nelle ragazzine.


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