Inutile dire che tutti lo amavano in patria e lui colse la palla al balzo per buttarsi in politica, candidandosi come presidente, ma il Consiglio di salvaguardia della Costituzione decise che non poteva perché si era interessato alla politica da troppo poco tempo (ahh.. se avessero fatto qualcosa del genere in Italia a suo tempo).
Ad ogni modo questo veto non stoppò la voglia di politica di Nasser, il quale iniziò a sostenere apertamente i suoi candidati preferiti tipo Akbar Hashemi Rafsanjani e si permise di dire in tv che in Iran ci sono anche persone povere, rischiando un divieto eterno ad apparire in televisione, annullato solo grazie alla sua enorme popolarità.
Concludendo, una vita vissuta al massimo fino al giorno in cui, guardandosi dentro, scopre di avere un tumore ai polmoni; proprio in quel momento parte la gara a chi gli augura per primo una pronta guarigione dagli ex compagni di squadra, dai politici iraniani fino a Sir Ferguson e Blatter. Bene, a quanto pare uno di loro portava sfiga e la pronta guarigione non è mai arrivata, in compenso tutto l'Iran ha festeggiato con un funerale in pompa magna, la sua morte. Finalmente Nasser si sta zitto, non dà più fastidio a nessuno, gli dedicano uno stadio mastodontico e di lui rimane solo il suo soprannome, "Ostureh" (la Leggenda).
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