"Natale con semplicità" un dono da Claudio Cordella

Creato il 25 dicembre 2012 da Fine

Buon giorno ma sopratutto BUON NATALE!!!

Il modo migliore di festeggiare il Natale con voi è sicuramente leggere un buon racconto, dedicato al Natale, prima di andare a scartare questo regalo è doveroso ringraziare l'autore che gentilmente ha collaborato allo speciale di quest'anno.





CLAUDIO CORDELLA è nato a Milano il 13 luglio del 1974. Si è trasferito a Padova dove si è laureato prima in Filosofia e poi in Storia per poi diplomarsi nel 2009 nel master in Conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio industriale. Ha collaborato per alcuni anni con il giornale free-press la Piazza e cura ancor oggi la rubrica Oriente vs. Occidente per la rivista Living Force Magazine. Ha scritto per la rivista tolkeniana online Endóre dei saggi comparativi incentrati sull'opera di J. R. R. Tolkien e sul fantasy orientale. Per Edizioni Scudo ha scritto il fantasy Il gioco del drago argento, inserito nel vol. 1 dell'antologia Mahayavan - Racconti delle terre divise, e Scaglie d'oro, apparso nel volume steampunk Vapore italico mentre una sua novella è stata inclusa nell'antologia Symposium (Edizioni GDS). È stato co-curatore con Alexia Bianchini dell'antologia D-Doomsday (CIESSE Edizioni), dedicata a tematiche di carattere apocalittico. È il vice direttore del web magazine Fantasy Planet (La Corte Editore) e collabora con la rivista online Speechless.

Ora vi lasciamo al racconto e vi auguriamo un felice e sereno Natale!! 

Il viaggio di Billy W. Graham, dal paesino di Scudder verso il Vecchio Continente, non era iniziato nel migliore dei modi. Tanto per cominciare, a causa dell'ennesimo uragano che si era formato al di sopra del Golfo del Messico, il volo su cui si era imbarcato era stato dirottato nella direzione opposta, verso Los Angeles. Alla noia di tutte quelle ore vuote, gettate via nella sala d'imbarco passeggeri del terminal, si aggiunse ben presto l'ansia di essere finito in terra pagana. Da un certo punto di vista trovava ironico il fatto che sarebbe partito da quella California infernale, infestata da hippy e atei liberali, solo per finire in quella strana penisola a forma di stivale popolata di papisti. Certo, sapeva di essere un privilegiato in quanto cittadino del Regno del Cristo d'America, in cui la parola contenuta nelle Sacre Scritture era legge. Il Regno non era ancora una nazione in senso proprio, ma indicava un'ampia area geografica del Sud degli States, un tempo nota come Bible Belt, in cui i fondamentalisti protestanti, riuniti in una rinnovata alleanza all'insegna dell'estremismo cristiano di destra, avevano conseguito un'indiscussa egemonia. L'unione federale degli Stati Uniti, a differenza del passato, era diventata un qualcosa di più teorico che di concreto. Al di sotto di una democrazia di facciata e a una formale adesione al governo federale, si era instaurata una concreta teocrazia. Ad esempio, tre anni prima in Alabama era stata lapidata a morte l'adultera ventiduenne Jennifer Massoli. Da tempo l'evoluzionismo era stato bandito dall'insegnamento, nelle scuole e nelle università, in favore del creazionismo.  In linea di principio, Graham era consapevole che altrove le cose andassero in modo assai diverso. In Iran e in Arabia Saudita i governi facevano le cose giuste, ma in nome della divinità sbagliata, mentre altrove esistevano paesi privi di una qualsivoglia guida d'ispirazione divina. Quindi teoricamente sapeva cosa aspettarsi dalla California. Eppure, anche se si riteneva psicologicamente preparato, il disgusto che provò lo colpì con forza.  Prima vide il bambino. Allegro e vivace, correva su e giù con un pupazzetto in mano, doveva avere sì e no nove anni. Solo in seguito riuscì a scorgere, seduta poco lontano da lui, la madre del piccolo. Era una giovane donna, alta e bionda. In seguito arrivò un'altra ragazza. Capelli corvini, pelle color caffellatte, portava tre grosse tazze di plastica con del tè caldo. Il bacio che le due si diedero, rapido ma per niente affatto platonico, gli tolse subito ogni dubbio in merito a quale fosse il loro rapporto tra loro. Dovette farsi forza per non urlare e chiedere l'intervento di un agente. Era ben consapevole di essere tra infedeli, lì nessuno avrebbe affidato il bambino ai servizi sociali e trascinato le due sgualdrine in un apposito campo di  rieducazione. Per sua fortuna un'ora e mezza dopo Billy poté finalmente ricominciare il suo viaggio, lasciandosi alle spalle quei demoni. Il resto della sua odissea verso la tenebrosa landa dei papisti procedette senza alcun inconveniente, riuscì persino a dormire. Sognò il giorno dell'Ascensione, quando i veri credenti sarebbero saliti corpo e anima in Paradiso lasciando atei, eretici e pagani sulla Terra a subire il tormento dell'apocalisse. Vide che un angelo dalle grandi ali, bianche e immacolate, era venuto a prenderlo. Una meravigliosa creatura angelica simile in tutto e per tutto a una donna. Avvertì distintamente la sensazione di un corpo nudo e caldo stretto al suo, avvinghiati assieme si perdettero nella luce paradisiaca del Cielo. Quando si svegliò corse di volata alla più vicina toilette, accorgendosi con suo grande disappunto di essere venuto nei pantaloni. Non poté fare a meno di provare un forte disgusto per se stesso. Era stato contaminato da pensieri impuri! Dopo essersi ripulito alla ben meglio, sino a quando non atterrarono all'aeroporto di Fiumicino, continuò a pregare imperterrito a occhi chiusi. Giunto al suo albergo in pieno centro si fece una rapida doccia e si cambiò d'abito. Poi corse a piedi, a rotta di collo, in direzione di Piazza San Pietro. Seppure il colonnato del Bernini lo accolse in un caldo abbraccio luminoso, dal punto di vista di Graham quelli erano solo quattro marmi buttati lì alla rinfusa e illuminati da soffuse luminarie natalizie. Nella sua mente intravedeva di già i bagliori ultraterreni della Gerusalemme celeste e nessuna opera papista poteva competere con quello splendore. A fatica si fece largo tra la folla di fedeli accorsi per la messa della Vigilia officiata dal pontefice. Non attese di raggiungere il cuore della piazza per agire, l'importante era che lui fosse lì, in quel luogo che era solo opulenza, sfarzo decadente e vanagloria. La micro-testata nucleare a fusione che gli era stata chirurgicamente impiantata nel corpo, un'arma sviluppata dai servizi segreti del Regno, generò in 600 nanosecondi un'ondata di 320 milioni di gradi, oltre che a una fortissima onda d'urto, radiazioni e un impulso elettromagnetico dannoso per qualsiasi tipo di elettronica.  Quando la notizia dell'attentato fece il giro del pianeta i grandi della Bible Belt, felici dello scopo raggiunto, portarono i loro seguaci nelle piazze a cantare inni e a gioire.  Invocavano la Terza Guerra Mondiale, l'apocalisse termonucleare che avrebbe dato il via al ritorno di Cristo e alla salvezza degli autentici credenti dalla Valle di Lacrime. Erano ancora lì a salmodiare, agitandosi come drogati in crisi di astinenza, ululando al cielo da ore, quando i missili a testata nucleare multipla arrivarono. Fu senz'altro il Natale più luminoso della storia. Dio non sembrò gradirlo affatto e non si scomodò a scendere su quel cumulo di ceneri radioattiva che per i fedeli del Regno doveva costituire il più gradito dei doni.

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