Natale felice (?)

Da Virginia Less

Lo auguro di cuore a tutte noi! E lo faccio in anticipo perché alla ricorrenza è bene prepararsi…

Infatti si tratta di un periodo molto delicato, durante il quale  le richieste d’aiuto ai professionisti della psiche pare  aumentino di oltre il 20%. Come mai? In sintesi, perché ci ritroviamo tutti a fronteggiare emozioni, questioni di famiglia e bilanci dell’anno che finisce.

I fattori che “scatenano” la sindrome natalizia sono vari.  Se la solitudine rappresenta una prospettiva rattristante, le riunioni familiari possono riproporre tensioni irrisolte e innescare dinamiche sgradevoli. Non sentiamoci dunque in colpa se avvertiamo alcuni sintomi di disagio: decidiamo piuttosto  in anticipo  come comportarci.

Anzitutto  definiamo con realismo le situazioni che facciamo fatica ad affrontare. Forse basterà predisporre alcune semplici strategie per gestire senza troppo stress la cugina invadente, il consuocero scorbutico, i nipotini rumorosi. Malgrado gli inconvenienti, siamo nonne affezionate alla tradizione e ci fa piacere riunire la parentela intorno alla tavola imbandita. Benissimo! Facciamolo mettendo il più possibile tra parentesi gli elementi di disturbo, che  sono quasi sempre  tollerabili.

Se però quest’anno proprio non ce la sentiamo e, d’accordo con il marito, gradiremmo tanto festeggiare durante  un viaggetto a due, non obblighiamoci  alla schiavitù della consuetudine. Troveremo senz’altro il modo di comunicarlo con garbata fermezza ai nostri cari e, salvo eccezioni, è difficile che se la prendano più di tanto.

Spesso incontriamo  maggiori resistenze  dentro di noi che fuori, quando pensiamo  di modificare abitudini consolidate. Ricordiamoci che abbiamo sempre la possibilità di scegliere e che è propio la libertà di farlo a renderci protagonisti della nostra vita. Non rinunciamo a scegliere ciò che ci fa stare meglio.


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