Natale napoletano: “Facciamo un pacco alla camorra”

Creato il 04 dicembre 2014 da Napolidavivere

Cari amici di Napoli Da Vivere, oggi vi parliamo di un’iniziativa che ci rende profondamente orgogliosi. Si tratta di un’ iniziativa che diventa un vero e proprio  messaggio forte, chiaro e ridondante da parte della cittadinanza alla lotta contro la camorra.

“Facciamo un pacco alla camorra”, è questo il nome del progetto giunto ormai alla quinta edizione presentato presso il polo commerciale delle eccellenze campane, organizzata inoltre dal Comitato Don Peppe Diana, dalle cooperative “Al di là dei sogni”, “Arte&Kore”, “Eureka”, “Fuori di zucca”, “Altri orizzonti” e ancora Radio Siani, Resistenza Anticamorra, realtà di Scampia, e da NCO( Nuova Cooperazione Organizzata).

Il protagonista del progetto è appunto un “pacco”, contenente prodotti agroalimentari unicamente provenienti da campi confiscati alla criminalità organizzata. Ecco un perfetto esempio di come qualcosa di profondamente marcio può trasformarsi invece in qualcosa di radicalmente sano e genuino.

Tra i sostenitori del progetto c’è anche il procuratore generale di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho che proprio a Napoli, da magistrato antimafia, è stato in prima linea nella lotta alla camorra.  “Facciamo un pacco alla camorra”, può essere considerata a piano titolo un’ iniziativa vessillo di rinascita e voglia di cambiamento; una vera e propria  significativa manifestazione di come i beni confiscati possano essere produttivi e quindi riutilizzati dando addirittura lavoro che porta alla produzione di prodotti che da illegali diventano legali.

Si tratta dunque di una rivoluzionaria eppur semplice idea di economia per combattere gli interessi e i profitti dei clan. Insomma, un’economia sociale alternativa, che favorisce l’inserimento lavorativo delle classi più svantaggiate e disaggiate e che, al contempo,rispetta i diritti dei lavoratori che sono ovviamente imprescindibili.

Sono queste le iniziative che ci rendono orgogliosi e di cui vorremmo sempre parlare. E allora, sosteniamole a gran voce e combattiamo pacificamente e con il lavoro le ingiustizie e l’illegalità. Solo così potremo costruire un mondo diverso, un mondo migliore. 


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