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Ieri sera verso le otto ho sentito il clacson di una macchina davanti al cancello. I boy sono corsi ad aprire e ho sentito una voce ordinare Prendi le valigie! Poi i boy sono arrivati con le valigie e una quantità di pacchi. C’era anche un albero di Natale in una scatola di cartone. Finalmente sulla soglia è comparsa la proprietaria delle masserizie.
- Tu! - ho esclamato incredulo un attimo prima di prenderla fra le braccia. - Perché non mi hai avvertito del tuo arrivo?
- Volevo vedere se avevi un’altra donna.
- Certo che ce l’ho. - Ho accennato a sua madre, seduta in una poltrona del soggiorno. Poveretta, ormai non si muove quasi più. Per sollevarla ci vorrebbe una gru, dato che fa quasi 2 metri. - Eccola.
- Perché, quando si è lontani, si hanno dei dubbi.
- A chi lo dici.
- Ma che cosa succede? C’è un incendio? - chiede lei , accennando alla finestra.
Guardo in quella direzione. Di solito la notte è nera come la pece, ma oltre le tende-zebra la finestra è tutta chiara. Scosto le tende. Una luce arcana rischiara il cielo. Si direbbe un’aurora boreale.
- No, non è un incendio - mormoro.
Quando ci si ama, non scende mai la notte.
Dragor