National Lampoon's Animal House (aka: Animal House)

Da Robydick
1978, John Landis.
Nel caso qualcuno non conosca il film. Larry e Kent, matricole universitarie, fremono per entrare nell'esculsiva "Omega Theta Phi", associazione studentesca prestigiosa ma snob e ipocrita che li bolla a priori come patetici losers. Niente paura. La Delta Tau Chi, sarà lieta di accogliere i due novellini e cominciare la guerra contro gli odiati rivali spalleggiati dal "Dean" Vernon Wormer.
Leggenda vuole che qualche mese prima dell'uscita ufficiale sugli schermi statunitensi, la Universal organizzò una preview a Denver per tastare il pubblico. John Landis, il regista, e Sean Daniel, executive della casa di produzione, subito dopo la proiezione si catapultarono al telefono per chiamare John Belushi in trepidante attesa in quel di New York. Dalle cassette registrate in sala durante l'evento, fu impossibile ascoltare il benchè minimo dialogo proveniente dalla pellicola. Solo urla, cori, risate e ovazioni per John "Bluto" Blutarsky.
Il 28 luglio 1978 si tiene la prima ufficiale di "National Lampoon's Animal House" al Radio City Music Hall di New York. Comincia da qui la parabola che porterà la pellicola di Landis a diventare uno dei più grandi successi commerciali di tutti i tempi e fenomeno culturale senza pari, almeno per quel particolare periodo storico. "Animal House" esplode letteralmente come una granata nel panorama hollywoodiano del periodo, inaspettatamente, perchè considerato financo dai dirigenti della Universal come un filmetto "alimentare" e nulla più. La comicità irriverente, corrosiva, scurrile del film di Landis, mutuata dalle pagine della rivista satirica National Lampoon, sdogana cinematograficamente un modo di fare e intendere il genere comico/commedia che Landis aveva già traghettato sugli schermi con "Schlock" (1973) e "Ridere per Ridere" ("The Kentucky Fried Movie", 1977) senza tuttavia ottenere l'immenso successo del film con protagonisti i Delta e gli Omega. Merito di una regia ispirata, di una sceneggiatura perfetta, di un gruppo di attori giovani e affiatati, in particolare di un attore di origini albanesi, nato e cresciuto a Chicago, che riuscì a trasformare un piccolo ruolo in un personaggio talmente larger than life da definire l'intera sua carriera. Un punto di non ritorno. Bernie Brillstein, suo manager dalla prima puntata del Saturday Night Live, dopo il successo del film, riuscì ad ottenere dalla Universal 250.000 dollari solo per le trattative riguardanti un eventuale contratto, che si concretizzerà in un accordo per il quale l'attore americano avrebbe ottenuto 350.000, 500.000 e 750.000 dollari per i successivi progetti cinematografici, tra i quali naturalmente "1941" di Spielberg e "The Blues Brothers", in barba ai 35.000 dollari percepiti per "Animal House".
Il film nasce per sfruttare l'esplosivo materiale comico del "National Lampoon", rivista di culto negli states, originariamente creata da Douglas Kinney, Henry Beard e Robert Hoffman nell'aprile 1970, edita da Matty Simmons, padre padrone che aveva prodotto pure il primo spettacolo teatrale con Belushi, Chavy Chase e Christopher Guest "Lemmings", del gennaio 1973. Il National Lampoon, così come l'Harvard Lampoon, gettava secchiate di acido sulle convenzioni societarie (immortale la copertina di un numero raffigurante un cucciolo di cane con una pistola puntata alla tempia "If you don't buy this magazine, we'll kill this dog", se non comprate questo giornale, ammazzeremo il cane) con particolare predilezione per le parodie riguardanti il mondo dell'istruzione, tanto che il gruppo pubblicò il bestseller "The 1964 High School Yearbook Parody" nel '74 (con P.J. O'Rourke), in cui si prendevano spietatamente per il culo le abitudini e le ipocrisie dell'annuario scolastico, punto focale dell'adolescenza statunitense. Per dare una quadratura a questo materiale vengono ingaggiati Harold Ramis, attore, improvvisatore, autore, già con Belushi a Second City, storico gruppo di improvvisatori con sede a Chicago, e nel National Lampoon's Radio Hour, programma radiofonico gestito da Michael O'Donaghue, poi da Belushi stesso, raggruppante buona parte dei talenti che confluiranno nel Saturday Night Live (in particolare Bill Murray e la grandissima Gilda Radner), Chris Miller, una delle voci più autorevoli in seno al Lampoon e Kenney stesso (che merita un discorso a parte).
Ivan Reitman, produttore del "National Lampoon Show", lo spettacolo itinerante che portava sui palchi americani l'umorismo targato Lampoon, è il promotore del progetto. Prima viene interpellato Ramis, che produce uno script troppo nostalgico e poco irriverente. Kenney ci mette del suo e i due partoriscono una cosa che si intitola "Laser Orgy Girls", con protagonista nientemeno che Charles Manson al college, delirio totale; con l'arrivo di Chris Miller, eminenza massima sulle storie riguardanti i gruppi studenteschi, la sceneggiatura comincia a prendere forma. Si creano i due gruppi antagonisti, Delta e Omega, e soprattutto, si cominciano a delineare i caratteri. Durante una delle prime sedute di sceneggiatura, Miller se ne esce con una frase del genere: "Bè, sapete, la cosa principale è che al centro di ogni animal house che si rispetti deve esserci un vero animale". I tre si guardano in faccia e pronunciano all'unisono: "Belushi".
Dopo diciassette riscritture, effettuate per limare certi particolari come il barilotto di birra che colpisce una statua di JFK in testa, mimando l'attentato, il film ottiene il semaforo verde dalla Universal, non proprio convintissima del progetto. Reitman si candida come regista, ma avendo diretto solo "Cannibal Girls" (1973) non viene ritenuto idoneo.
Entra in gioco Landis, ma la strada è tutta in salita. I tre sceneggiatori avevano scritto i personaggi pensando agli attori che li avrebbero interpretati, in questo caso Chavy Chase per Otter, Bill Murray per Boone, Dan Aykroyd per D Day e Belushi per Bluto. In realtà non tutti sono interessati e Landis stesso é contrario all'ingaggio di Chase perchè considerato troppo prima donna (Chase fu il primo ad abbandonare il cast del Saturday Night Live, pare per le numerose offerte ricevute in quanto personaggio di maggior successo dello show, almeno per il primo anno). Durante il colloquio per la parte, il regista gli farà chiaramente capire che il film è inteso come progetto corale, senza protagonisti principali, cosa che fa desistere Chase dall'accettare la parte. La Universal allora impone a Landis di scritturare Belushi. Senza di lui, il film non si farà. Al Drake Hotel di New York, i due si incontrano, Belushi vuole cambiare il copione, desidera più spazio, vuole partecipare alla scena in cui i Delta vanno al locale con le ragazze. Landis è incorruttibile, tuttavia Belushi accetta la parte, dopo aver ordinato scampi, ostriche, margaritas e birre che Landis metterà in conto alla Universal. Salute.
Vengono così scritturati Tim Matheson (Eric "Otter" Stratton), Tom Hulce (Larry "Pinto" Kroger), Stephen Furst (Kent "Sogliola" Dorfman), Peter Riegert (Donald "Boone" Schoenstein), Karen Allen (Katy), James Widdoes (Robert Hoover), Bruce McGill (Daniel Simpson "D"Day) per dare vita alla confraternita dei Delta. Scelta assolutamente azzeccata, come perfetti saranno gli attori utilizzati per gli Omega, Mark Metcalf (Douglas Neidermeyer), James Daughton (Greg Marmalard), Kevin Bacon (diciottenne al suo esordio nel ruolo di Chip Diller), Martha Smith (Babs Jansen), Mary Louise Weller (Mandy Pepperidge).
Si gira nel campus dell'Università di Eugene nell'Oregon, dopo il rifiuto di cinquanta altre università. Belushi è sul set dal lunedì al mercoledì; il giovedì mattino parte in aereo per New York, dove presso il 30 H in Rockfeller Plaza, recita in pianta stabile nel "Saturday Night Live". L'uso di stupefacenti non ha ancora raggiunto livelli tali da inficiare le performance e le decisioni concernenti la carriera. In particolare il rapporto con Landis é forte e il regista dimostra di possedere già quelle caratteristiche che lo porteranno a girare un capolavoro dopo l'altro, almeno fino al 1985, anno di "Tutto in una notte". Geniale fu l'idea di convocare gli attori una settimana prima dell'inizio effettivo delle riprese, decisione che permetterà loro di trasformare la confraternita dei Delta in qualcosa di unico e realmente "palpabile", un gruppo di goliardi chiassosi, ubriachi, cazzari, erotomani la cui carica destabilizzante riesce come per magia ad attraversare lo schermo e a contaminare il pubblico in sala. Non a caso il regista lascia che gli attori guardino direttamente in macchina, in cerca di una complicità totale con l'audience, in massima parte proprio nel caso di Blutarsky, che entra in scena, si esibisce, raccoglie gli applausi e se ne va. Irremovibile fu Landis, infatti, nel mantenere il ruolo di Belushi, pur centrale, "limitato" a specifiche porzioni del metraggio. Emblematica, in questo senso, la scena alla mensa, che Belushi girò in una sola ripresa lasciando basiti colleghi e tecnici, in particolare Tim Matheson.
Con un mix tra "pugno di ferro" e improvvisazione, Landis porta a compimento una pellicola strepitosa, irripetibile, in cui ogni elemento trova ragione d'essere, dalle scene più strettamente legate allo script fino a quelle in cui si catturano le perle improvvisate estemporaneamente dal cast: l'entrata di Pinto e Sogliola nella casa dei Delta, con Belushi che prende al volo una bottiglia di birra volante, la caduta di Bluto sul prato, la chitarra demolita al povero hippy (in realtà Stephen Bishop, autore di alcune canzoni per la colonna sonora) che non si ruppe al primo colpo come previsto dal reparto effetti, tutta quanta la sequenza del toga party, nel cui montaggio rimane solo il momento in cui Blutarsky si rovescia sul petto un barattolo di senape, mentre sul set improvvisò una vera e propria "danza dell'uomo senape" completamente cosparso di salsa. Lo stesso Sean Daniel cominciò a intuire l'altissimo potenziale cinematografico del film quando il pubblico presente alla visione dei giornalieri aumentava vistosamente di giorno in giorno.
Difficile parlare in senso critico di "Animal House" oggi. Film epocale, tanto semplice quanto incredibilmente capace di ribaltare i ritmi e i codici della commedia americana e non solo. Landis, grande cineasta, proveniente da una dura gavetta che non gli risparmiò nemmeno l'esibizione come stunt-man, appassionato cinefilo, centrifuga trent'anni ed oltre di comicità, i Fratelli Marx, Bob Hope, Abbot e Costello, Jerry Lewis e Dean Martin, in un unico prodotto filmico che fungerà da apripista per questo tipo di comicità dissacrante.
Nel cinema di Landis vi è spesso la presenza di un elemento a sè stante, "disturbatore", nel bel mezzo del contesto sociale in cui si opera, vedi la scimmia gigante di "Slok", i due bluesmen in missione per conto di Dio a Chicago, il licantropo americano David Kessler in una Londra plumbea e mortifera, la confraternita dei Delta all'interno delle rigide impostazioni universitarie del Faber College, anarchici, irrispettosi, totalmente al di fuori delle regole imposte dalla società puritana degli Stati Uniti pre-vietnam, slegati dalle convenzioni del campus e, soprattutto non ipocriti nel rapportarsi alla sfera sessuale, necessaria e liberatoria, vedi Bluto che spia le ragazze che si spogliano nella sorority, con espressione soddisfatta e gaudente, rispetto al "morigerato" Marmalard, che si fa tirare le seghe in macchina dalla fidanzata ufficiale, niente rapporti pre-matrimoniali ovviamente, o il Neidermeyer ufficiale militare in odor di omosessualità.
Capolavoro assoluto. Nel caso si dovesse giudicare la pellicola in base alla presenza di scene cult entrate prepotentemente a far parte dell'immaginario collettivo, allora il parto landisiano avrebbe vita financo troppo facile. Il battesimo di Sogliola e Pinto, la morte del cavallo, Bluto che imita il foruncolo, il Food Fight, il Toga Party, Otter che mostra il cetriolo alla moglie di Wormer (Verna Bloom), Pinto alla sua prima scopata con l'angioletto e il diavolo, Otis Day and the Knights che interpretano "Shout" dei Isley Brothers e "Shama Lama Ding Dong", Otter che irretisce la fanciulla alla sorority e conseguente visita al locale "all blacks", impagabile, con i Delta che abbandonano le ragazze al locale, Boone e Katy con il professor Jennings a unire i puntini del triangolo (un ineffabile Donald Sutherland, il quale rifiutò una percentuale sugli incassi per una cifra pari a 25.000 dollari, finendo così per perdere milioni) e il finale dai toni slapstick in cui Landis si diverte a sbeffeggiare la folkloristica parata cittadina, consuetudine molto americana, sganciando dall'alto un pirata un pò beatnick, un pò clochard, un pò cocainomane, come Blutarsky/Belushi.
Immenso il Rettore Wormer di John Vernon, grande attore americano dalla carriera torrenziale, grande presenza scenica, voce calda e cavernosa, presente in una valanga di serie televisive tra le più famose ("Gunmoske", "Kung Fu", "Movin' on"), ma anche in film come "Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra" ("Brannigan", 1975) di Douglas Hickox con John Wayne e Judy Geeson, poi quasi abbonato, dopo il successo del film di Landis, a ruoli di preside o direttore carcerario (in "Chained Heat" con Sybil Danning e Linda Blair, con quest'ultima pure nel super-cult "Savage Street" di Danny Steinmann). Scomparso il 1 febbraio 2005 a Los Angeles.
Due parole su Doug Kenney, grande umorista, scrittore, sceneggiatore dal destino non troppo fortunato, tanto da essere accomunato al compagno John Belushi per la prematura scomparsa, probabilmente dovuta a problemi di droga. Amico personale di Chavy Chase, scriverà il capolavoro "Caddyshack" (1980), in Italia "Palla da Golf", ma un mese dopo l'uscita sugli schermi verrà ritrovato cadavere in fondo all'Hanapepe Lookout a Kauai, Hawaii il 27 agosto 1980. Harold Ramis disse amaramente a proposito: "Probabilmente Doug è caduto mentre cercava il posto da cui saltare".
Il film conobbe una trasposizione televisiva nel 1979. Fu chiesto a James Belushi di interpretare il fratello di Bluto nella serie, ma declinò. Ritornarono invece John Vernon, Stephen Furst, Bruce Mcgill e James Widdoes nei rispettivi ruoli. Josh Mostel fu scelto per la parte di Jim "Blotto" Blutarsky. Altri interpreti furono Peter Fox (Otter), Gary Cookson (Neidermayer), Richard Seer (Pinto), Brian Patrick Clarke (Marmalard), Michelle Pfeiffer (The Bombshell, nell'ottavo episodio). Non fu un grande successo, nonostante gli autori rispondessero ai nomi di John Hughes, Michael Tolkin, Stephen Tolkin e Matty Simmons. Fu prodotta una solo serie di tredici episodi, questi i titoli:
-"The Legacy"
-"The Shortest Yard"
-"Parent's Day"
-"The Guns of October"
-"The Lady in Weighting"
-"The Draft"
-"The Deformity"
-"Big Man on Campus"
-"The Fall of Dean Wormer"
-"The Blotto Who Came to Dinner"
-"Campus Fair"
-"Hoover and the Bomb"
-"The Matriculation of Kent Dorfman"
Il cast del film, poco prima dell'inizio delle riprese, fu coinvolto in una rissa da una reale confraternita il "Sygma Alpha Epsylon". Belushi, in trasferta a New York, non vi partecipò. Una volta tornato chiese a gran voce di tornare indietro con gli autisti della produzione per "massacrarli di botte".
Durante il toga party, viene ripresa per un attimo la moglie di Belushi, Judith Jacklin, mentre balla con il marito. I due si sposarono il 31 dicembre 1976 dopo una relazione cominciata al liceo.
La band "Otis Day and The Knights", creata per l'occasione, visto il grande successo imbastì una tourneè vera e propria. Il chitarrista, non accreditato, é Robert Cray, noto bluesman. Otis Day è interpretato dall'attore DeWayne Jessie.
Leggenda vuole che John Belushi abbia effettivamente bevuto la bottiglia con il quinto di Jack Daniel's tutto d'un fiato al primo ciak, come da testimonianza portata da Tim Matheson.
Doug Kenney interpreta Stork nel film, il tizio strano con gli occhiali, che pronuncia solo una battuta: "Well, whut the hail we s'posed to do, yuh mo-ron?. Compare anche Chris Miller nel ruolo di Hardball.
La scena in cui Bluto consola Sogliola spaccandosi diversi oggetti sulla testa fu ripetuta per più di diciotto ciak consecutivi, poichè i due non ce la facevano a trattenere le risate. Fu l'ultima ripresa del film.
Belushi durante le proiezioni del film, correva in mezzo alla platea per poi passare sotto lo schermo e uscire dalla porta di servizio, creando scompiglio nel pubblico.
Il "Food Fight" (la battaglia a colpi di cibo scatenata da Bluto alla mensa) diventò una pratica particolarmente diffusa in quasi tutti i campus, costringendo più volte le autorità a prendere iniziative severe per mettere un freno alla situazione. I Toga Parties assunsero una vita propria. Le iscrizioni ai gruppi studenteschi conobbero un aumento esponenziale dopo il successo del film.
Il 28 luglio 1978 ci fu la prima del film (l'uscita italiana fu fissata per il 26 ottobre 1978). Non tutti sanno che il 9 settembre dello stesso anno esordiranno pure i Blues Brothers presso l'Universal Amphitheater di Los Angeles, come open di Steve Martin per nove serate consecutive. La formazione è quella originale, non quella che si vedrà nel film, con Steve "The Colonel" Cropper, Donald "Duck" Dunn, Matt "Guitar" Murphy, Steve "Getwa" Jordan alla batteria (al posto di Willie Hall), Paul "The Shiv" Shaffer (nel film comparirà Murphy Dunne), Alan "Fabulous" Rubin, Tom "Triple Scale" Scott, Tom "Bones" Malone e Lou "Blue" Marini. Dall'esibizione sarà tratto il live "Briefcase Full of Blues", primo album dei Blue Brothers uscito nel dicembre dello stesso anno, che vendette un milione di copie solo prima delle festività.
Su un budget di circa 2.800.000 dollari, "National Lampoon's Animal House" arrivò ad incassare 141.600.000 dollari. Landis nel contratto opzionò il pagamento con percentuale sugli incassi che gli fruttò retroattivamente una somma di tutto rispetto. John Belushi fu pagato 35.000 dollari.
Nel film "Ai Confini della realtà" ("The Twilight Zone", 1983) nel segmento iniziale di Landis (purtroppo quello durante il quale morirono Vic Morrow e i due bambini vietnamiti) si fa riferimento alla morte di Neidermeyer, "ucciso dai suoi stessi soldati" secondo la beffarda didascalia finale.
Tom Hulce, Pinto nel film, interpreterà Mozart in "Amadeus" (1984) di Milos Forman. Ancora attivo in ambito cinematografico.
Musiche di Elmer Bernstein, montaggio del sodale landisiano George Folsey Jr.e costumi di Deborah Nadoolman, moglie del regista.
In base alle esigenze dei network televisivi "Animal House" fu tagliato o trasmesso con dialoghi alternativi (vedi la morte del cavallo, per il passaggio Tv, venne utilizzata la versione in cui Bluto esclama "I don't believe it" al posto di "Holy Shit"). Altri tagli furono operati specialmente nelle scene in cui i ragazzi fumano erba con il prof. Jennings e nella scena in cui Boone scopre Katy con il professore (il culo nudo di Sutherland è cut). Anche la sequenza con Tom Hulce e Clorette De Pasto, che si addormenta durante i preliminari, risulta tagliata, viene infatti eliminato tutto quanto il minutaggio da quando Pinto leva il reggiseno alla ragazza fino a quando non la si vede nel carrello davanti alla porta di casa. Nella scena nel locale blues, la ragazza che sta con Pinto afferma di stare per laurearsi in "Primitive Cultures" (culture primitive), subito dopo il montaggio stacca sulla performance di Otis Day, il cantante afroamericano. La scena venne tagliata. Quando Bluto spia le ragazze dalla finestra, nella versione televisiva, indossano tutte quante il reggiseno.
La versione montata per lo screening durava 175 min.
Per quanto concerne la colonna sonora originale, è nota l'esistenza di una versione del film in cui si ascoltano brani di estrazione eighties, specialmente nella scena della mensa in cui sostituiscono "Wonderful World" di Sam Cooke. Il Dvd australiano R4 "The Full Story" contiene la versione con la colonna sonora alternativa. Di seguito i pezzi come indicato dai credits originali.
- "Animal House"
Composed and Performed by Stephen Bishop
Supervised by Kenny Vance
- "Dream Girl"
Composed and Performed by Stephen Bishop
Supervised by Kenny Vance
- "Money"
Performed by John Belushi
Supervised by Kenny Vance
- "Shout"
Performed by Lloyd Williams (uncredited)
Supervised by Mark Davis
- "Shama Lama Ding Dong"
Performed by Lloyd Williams (uncredited)
Supervised by Mark Davis
- "Louie Louie"
Performed by The Kingsmen
Courtesy of Springboard International Records, Inc.
- "Tossin' and Turnin'"
Performed by Bobby Lewis
Courtesy of Springboard International Records, Inc.
- "Wonderful World"
Performed by Sam Cooke
Courtesy of RCA Records
- "Twistin' the Night Away"
Performed by Sam Cooke
Courtesy of RCA Records
- "Let's Dance"
Performed by Chris Montez
Courtesy of ERA Records
- "Who's Sorry Now"
Performed by Connie Francis
Courtesy of MGM Records, Inc.
- "Hey Paula"
Performed by Paula and Paula
Courtesy of Phonogram, Inc.
- "Theme"
(uncredited)
da "Scandalo al Sole (1959)
Written by Max Steiner
Performed by Percy Faith and His Orchestra
- "The Washington Post"
(uncredited)
Music by John Philip Sousa
- "Faber College Theme"
Music by Elmer Bernstein
E' noto che nel Dvd Universal del 2003, la traccia italiana presenta delle scene con un doppiaggio differente, con le voci di Francesco Pannofino (Otter), Edoardo Nevola (Sogliola), Vittorio DeAngelis (Pinto) e Claudio Fattoretto (Bluto). I doppiatori del doppiaggio d'epoca furono.
-Claudio Sorrentino (Otter)
-Luca Del Fabbro (Sogliola)
-Claudio deAngelis (Pinto)
-Gil Baroni (Bluto)
Il successo epocale di "Animal House" spianerà definitivamente la strada a Ivan Reitman, Harold Ramis, Bill Murray, Chavy Chase, Dan Aykroyd, Robin Williams, Steve Martin che negli anni immediatamente successivi contribuiranno con pellicole come "Polpette", "Stripes-Un plotone di Svitati", entrambe con Reitman alla regia e starring Bill Murray, "Caddyshack", "National Lampoon's Vacation" di Ramis con Chavy Chase, "Club Paradise" ed altri ancora, sulla scia di un successo di pubblico che, almeno negli Stati Uniti, garantirà una stagione d'oro ai figli del Saturday Night Live. Ma non solo. Il film di Landis sarà preso a pretesto per imbastire qualunque cosa, da "Zattere, Pupe, Porcelloni e Gommoni", ancora con Tim Matheson, "La Rivincita dei Nerds" di Jeffe Kanew, fino al ciclo "American Pie", e al capolavoro del Frat-pack "Old School" (2003) di Todd Phillips, versione riveduta, corretta e interpretata secondo i canoni della nuova e talentuosa generazione di comici del nuovo millennio, Will Ferrel (l'immenso Frank The Tank, nel film), Vince Vaugh e Andy Dick.
Fu anche il film che segnò la carriera di John Adam Belushi, tra i più grandi talenti comici mai apparsi nell'industria culturale, che da qui in poi comincerà a imboccare il sentiero che lo porterà all'immortalità filmica. Progetti abortiti, abbozzati, improbabili ("Moon over Miami" con Luis Malle e John Guare), autodistruttivi, come il Sweet Deception/Noble Rot, che lo accompagnerà fino al 5 marzo 1982 allo Chateau Marmont in quel di Hollywood con Cathy Smith. E' una storia lunga.
Chiudiamo con una testimonianza diretta di John Landis, rilasciata alla vedova Judith Belushi Pisano e a Tanner Colby in occasione della biografia ufficiale, che vale più di tutti gli sproloqui ascoltati fino ad ora:
"...Bluto è molto dolce, e parecchi dei suoi momenti migliori non appartenevano al copione: quello era John. Possedeva un calore umano straordinario. Per chi non lo conosceva di persona, la scena in cui cerca di consolare Sogliola è quanto di più vicino al vero John si possa vedere."
  • Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. (Bluto)
  • Ehi, che cavolo gli è preso ai Delta che conoscevo? Dov'è il vecchio spirito? Non avete più fegato? Questa potrebbe essere la nostra più grande notte, ma voi lasciate che sia la più stronza. 'Oh abbiamo paura di seguirti, Bluto, non vogliamo metterci nei guai', sapete che vi dico, prendetevela pure nel culo. Io no! Che se la prendano loro!
  • Hanno portato via anche il bar! Ma vi rendete conto?!? Il bar!
John "Bluto" Blutarsky
Belushi

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