Non sono molti i turisti stranieri che arrivano fin quassù, soprattutto nella stagione delle piogge. Il torrente che scorre sotto è infuriato e, guardarlo dall’alto della stretta strada tutta curve, è inquietante.
Il Monte Abu è noto per il Dilwara Temple, un intricato quanto stupefacente complesso di strutture realizzate con il marmo più liscio e candido che abbia mai visto. Mi piace accarezzarlo, per sentirne ogni venatura ed intarsio. Decori e sculture che rimangono un dono per coloro che sfidano il tempo e l’ambiente non particolarmente piacevole per vederli di persona, non si possono infatti fotografare. Il giainismo, religione seguita dalla maggior parte dei rajastani e cui i templi sono dedicati, è un movimento riformista dell’induismo che prevede due sette: i vestiti di bianco ed i vestiti d’aria, che girano completamente nudi. Sono vegetariani e venerano ogni forma di vita, tanto da lasciare sulla facciata del tempio Dilwara enormi, davvero giganteschi nidi di vespe un po’ preoccupanti da vedere così da vicino.
Gli unici turisti giungono dal vicino Guajarat attirati dall’alcool, di cui nel loro Stato ne sono vietati vendita e consumo, oppure coppie in viaggio di nozze,
Ad agosto è facile incontrare gruppi di persone a piedi che portano un vessillo. Sono pellegrini in marcia per raggiungere Pokran, una cittadina situata in pieno deserto ad un centinaio di chilometri da Jesailmer, nota per i test nucleari effettuati alla fine degli anni 90.
L’attrazione principale del luogo è la fiera che si tiene ogni due anni nei mesi di Bhado e Magh, agosto e febbraio secondo il calendario gregoriano, ed è frequentata da pellegrini provenienti anche da altri Stati. L’evento dura undici giorni e si svolge in onore di Ramdeo Baba, venerato da indù e da musulmani. Uno dei momenti salienti del festival è uno spettacolo di danza chiamato Terahtal a cui le donne partecipano con entusiasmo.
Del Monte Abu ricorderò sempre il tempo trascorso sotto la veranda della Connaught House, il bell’hotel in cui abbiamo dormito, a scrivere mentre un muro d’acqua mi impediva di ammirare la valle davanti a me ed il profumo del frangipani mi riempiva le narici.