Naufraghi in porto di Grazia Deledda

Creato il 07 marzo 2011 da Soloparolesparse

Terza tappa del mio Mammut Newton con dieci romanzi di Grazia Deledda.

Questa volta è il turno di Naufraghi in porto, storia coinvolgente e scritta con la solita maestria dall’autrice sarda.

Costantino e Giovanna sono sposati da poco ed hanno un bimbo. Costantino è però sottoprocesso per omicidio e l’intero paese lo ritiene già colpevole.
Anche la corte lo condanna e Giovanna piomba nella disperazione (col decisivo apporto della madre) considerandolo già morto.
Costantino non perde la speranza di uscire ma pian piano il paese lo dimentica, compresa la moglie che finisce per sposarsi nuovamente con Pietro.

La situazione si fa più ingarbugliata mese dopo mese, anche perchè Giovanna non ha in realtà mai amato il suo secondo (e non ufficiale) marito.

Naufraghi in porto è una splendida storia raccontata con passione e capace di coinvolgere.
Ci troviamo a cercare di capire, di comprendere i motivi, tifiamo un po’ per l’uno e un po’ per l’altro, ci arrabbiamo per le decisioni di Giovanna.
Inevitabilmente ci si schiera dalla parte di Costantino, sempre più man mano che la vicenda va avanti.

E sullo sfondo c’è sempre la vita di paese della Sardegna, la rivalità tra le famiglia, gli scontri, le gelosie… ma anche le forti amicizie.

Le matrone sono le regine dei clan ed hanno un potere evidente, è sempre la donna anziana che comanda queste microcomunità.

Il finale è drammatico all’ennesima potenza, dopo che già lo svolgimento della narrazione lascia pochi spazi a momenti di gioia.
Il libro è comunque notevole sotto diversi aspetti.


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