NAUSICAÄ DELLA VALLE DEL VENTO di Hayao Miyazaki (1984)

Creato il 10 aprile 2013 da Ifilms
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Scritto da Lorenzo Bianchi
Categoria principale: Le nostre recensioni
Categoria: Cinema orientale
Pubblicato: 10 Aprile 2013
Hayao Miyazaki  

Guardando il panorama cinematografico attuale, ossia ciò che viene prodotto e distribuito in Italia, viene da storcere il naso sapendo che un'opera come Nausicaä della valle del tempo arriva in sala con ben 31 anni di ritarso. Certo, all’epoca Hayao Miyazaki non era ancora famoso e osannato come oggi, per cui, forse, bisognerebbe parlare di poca lungimiranza. Basta come attenuante?

Mille anni dopo che lo “Spirito della Guerra” ha distrutto l’umanità e dilaniato la Terra, i pochi sopravvissuti sono costretti a vivere a contatto con un ecosistema totalmente rinnovato e stravolto, con una immensa giungla che sembra coprire tutta la superficie del globo: la Giungla Tossica. Nausicaä, figlia del capo della Valle del Vento, sembra l’unica determinata a combattere per la difesa della vita, di qualunque forma essa si tratti, ed è disposta a tutto pur di salvare il suo pianeta, minacciato da una nuova guerra tecnologica.

Guardando Nausicaä della valle del tempo non si può certo rimanere indifferenti, come del resto accade trovandosi di fronte a ognuna delle grandi opere di Miyazaki. Certo è che questo lungometraggio animato, tratto dall’omonima serie manga concepita e disegnata dallo stesso animatore giapponese, è un concentrato puro della sua poetica, in cui la principessa che si batte per il bene e per l’equilibrio dell’ecosistema non è che uno degli elementi chiave per comprendere a fondo l'intera opera.

Non è un caso che l’ambientazione, dalla resa grafica invidiabile, richiami alla letteratura distopica, immaginando un futuro successivo alla battaglia nucleare che, a causa della scelleratezza umana, ha demolito tutto il patrimonio naturale che il nostro mondo offre. Dopotutto, quello di Miyazaki è un monito per tutti noi, per chi non presta attenzione all’ambiente dedicandosi alla distruzione più che alla costruzione. E come poter esprimere tutto questo, se non attraverso le gesta di una ragazza coraggiosa e impavida, che parte alla ricerca del suo ruolo nel mondo e che poi si ritrova ad essere il simbolo della salvezza della Terra. Inoltre, Nausicaä non giudica la diversità degli acari enormi e degli spaventosi coleotteri, anzi, li ascolta e cerca di comprenderli a fondo, difendendoli dalla crudeltà umana che li ha creati, in una perfetta metafora della diversità su cui tutti saremmo chiamati a riflettere.

Il pericolo di una nuova guerra incombe, e starà alla giovane principessa cercare di trovare un rimedio, in un film che, se da un lato a tratti manca di ritmo, d’altro canto è una delle più aspre e forti critiche che l’animatore giapponese abbia mai mosso nei confronti della società bellica. Lo spazio per la poesia è poco, è tempo di imbracciare i fucili e salire sugli aerei da guerra, anche se alcune tavole basterebbero comunque per farsi trasportare nel mondo fatato che da sempre Miyazaki ha voluto creare per il suo pubblico.

Voto: 3/4


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